Il 13 settembre alle ore 21, nella chiesa di San Nicola, all’interno del Parco archeologico dell’Appia Antica a Roma, la Mandala Dance Company, sotto la direzione artistica di Paola Sorressa, porterà in scena, in prima nazionale, lo spettacolo “In Arte, Maddalena”. Quest’opera di danza contemporanea, arricchita da proiezioni video, è parte integrante del Festival Dance Screen in the Land.
Danza nel Parco dell’Appia Antica
Lo spettacolo, messo in scena da sette talentuosi performer, trae ispirazione dall’enigmatica figura della Maddalena, esplorando attraverso il movimento e l’arte la dualità della carnalità e del pentimento, temi ricorrenti nell’iconografia storica. La danza diventa un mezzo per esprimere la liberazione da queste dinamiche, fornendo una nuova interpretazione di un simbolo millenario.
“In Arte, Maddalena” rappresenta il terzo capitolo di una trilogia ideata e diretta da Fiorenza D’Alessandro e Laura Fusco, che si focalizza in particolare sul valore simbolico del numero sette. I sette corpi dei performer incarnano i sette stigma che caratterizzano l’esistenza femminile, ispirati dai “demoni” che, secondo la narrazione biblica, furono scacciati da Gesù, ma che al contempo hanno contribuito a stigmatizzare il ruolo della donna. Le virtù salvifiche, invece, si rivelano essere altre catene, in una riflessione profonda sulla condizione femminile.
In una nota della produzione si legge: “Lo spettacolo è un percorso liberatorio, attraverso la danza, la visione e la musica originale di Francesco Ziello, per riconnettere arte e vita, l’esistenza della donna e l’energia creativa che si espande oltre la scena. Figura enigmatica, e più volte travisata nelle varie epoche, Maddalena è stata emblema di carnalità e pentimento, di fedeltà e di sofferenza, di sapienza e santità. ‘In Arte, Maddalena’ unisce idealmente luoghi distanti nel tempo e nello spazio, tra realtà e fantasia, per tracciare una mappa della complessità del mondo femminile in cui ciascuna Maddalena, presentata insieme al suo corredo iconografico, esoterico e simbolico, rappresenta uno stigma/stereotipo e anche il suo superamento”.