È entrato in vigore il 30 maggio 2024 il ‘Decreto Salva Casa‘, misura che rappresenta un’opportunità potenzialmente molto interessante per il settore edilizio italiano. Il provvedimento, illustrato dal Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, introduce modifiche significative nel condono edilizio e nella regolarizzazione delle costruzioni, mirando a stimolare il mercato immobiliare e a favorire la rivitalizzazione di aree urbane meno popolose. Il proposito principale è quello di semplificare le pratiche burocratiche e facilitare la vendita e la ristrutturazione di immobili, sostenendo anche la ripresa dei piccoli centri abitati e l’attrazione di nuovi residenti.
Gli obiettivi del Decreto Salva Casa e l’importanza per i borghi
Il ‘Decreto Salva Casa’ si propone come uno strumento chiave per il recupero e la rinascita dei piccoli borghi italiani. La normativa introduce modifiche sostanziali nel condono edilizio, offrendo ampie tolleranze per le difformità e semplificando le procedure di regolarizzazione.
Questo approccio mira a rimuovere gli ostacoli burocratici che frenano la compravendita e la ristrutturazione degli immobili nei piccoli centri, facilitando così il ripopolamento e la rivitalizzazione di aree urbane storicamente trascurate.
L’obiettivo è rendere più accessibili le proprietà e stimolare l’interesse per questi luoghi attraverso incentivi per il recupero edilizio e l’eliminazione dei vincoli che ne limitano la commerciabilità.
Facilitazioni per vendere e ristrutturare
Tale Decreto amplia le tolleranze costruttive e modifica le norme relative alla sanatoria edilizia. Per le piccole irregolarità, ora è infatti possibile ottenere la regolarizzazione senza il pagamento di sanzioni, se l’intervento rientra in specifici limiti di tolleranza, come riportato dalla rivista Valori e Cultura.
Questa misura si applica a oltre l’80% del patrimonio immobiliare italiano, con particolare attenzione alle modifiche interne effettuate senza autorizzazione.
Si tratta di un allentamento delle norme che consente una maggiore facilità nella vendita e ristrutturazione degli edifici nei borghi, promuovendo un mercato immobiliare più dinamico e accessibile.
Le procedure semplificate dal Decreto
Tra le principali novità introdotte dal Decreto, sottolinea Valori e Cultura, vi è la semplificazione delle procedure per lavori minori, come l’installazione di vetrate amovibili e tende da sole, che ora non richiedono permessi preventivi.
Il principio del silenzio–assenso, che consente l’approvazione automatica delle richieste edilizie se l’Amministrazione non risponde entro 30 o 45 giorni, e ciò facilita ulteriormente le procedure.
Inoltre, la normativa semplifica il cambio di destinazione d’uso per trasformare eventuali locali produttivi in abitazioni, favorendo la conversione di spazi inutilizzati in residenze. Si tratta quindi di un insieme di misure che – in definitiva – hanno un impatto diretto sulla possibilità di recuperare e riqualificare immobili soprattutto nei piccoli borghi, supportando in tal modo il loro rilancio economico e sociale.