Dopo i sei mesi di carcere militare, non solo sei mesi di carcere militare, ora per Maurizio Malcangi, sergente maggiore già in servizio presso il reggimento interforze di Roma, è arrivata la condanna a restituire i soldi dello stipendio guadagnati illegalmente, grazie ai certificati medici contraffatti, ben 20mila euro. I fatti risalgono al periodo che va da agosto 2020 a marzo 2021: nell’arco di questi 8 mesi, Malcangi ha presentato 13 certificati medici firmati da alcuni medici ignari del raggiro.
L’obiettivo di Malcangi era quello di usufruire di alcuni giorni di riposo a casa, dichiarando di essere in convalescenza e continuando a percepire lo stipendio. Con questo stratagemma, il sergente ha presentato certificati medici il 12 novembre 2020 e il 30 dicembre 2020, in cui si prescriveva “terapia e riposo per ulteriori 20 giorni” per malattia: in quei giorni ha ricevuto 2.833 euro di stipendio. Poi il sergente è risultato assente dal servizio dal 16 dicembre all’8 marzo 2021, sempre sulla base di certificati medici che attestavano il suo stato di malattia e la necessità di riposo a casa. Malcangi non ha perso neanche un giorno di retribuzione, anzi ha studiato il calendario alla perfezione per evitare di finire i giorni di assenza per malattia retribuiti previsti dal contratto nazionale.