Incidenti stradali, “Bisogna far rispettare le regole, non nuovi Codici” (VIDEO)

I numeri ancora troppo alti delle vittime della strada sono a testimonianza di una vera e propria strage che trova difficoltà nell’invertire la propria tendenza. In Italia c’è un gravissimo problema di sicurezza stradale che conta ogni anno 3000 morti, 3000 vite che escono di casa e non tornano più. Numeri simili ad un bollettino di guerra

I numeri ancora troppo alti delle vittime della strada sono a testimonianza di una vera e propria strage che trova difficoltà nell’invertire la propria tendenza. In Italia c’è un gravissimo problema di sicurezza stradale che conta ogni anno 3000 morti, 3000 vite che escono di casa e non tornano più. Numeri simili ad un bollettino di guerra che incarna nella città di Roma da anni il triste primato per numero di vittime: dall’inizio dell’anno sono oltre 80, di cui circa 50 sono pedoni, e poi ci sono le centinaia di feriti.

“Strage di pedoni, strage di motociclisti, incidenti incredibili. Manca la prevenzione, mancano i controlli. Potrebbero essere utili anche le strisce rialzate che si stanno sperimentando in città come Roma. Però è il problema strutturale di assenza di controlli e poca polizia locale, poca polizia stradale, molto meno che negli altri Paesi europei. Ci sono pochi controlli sull’alcol e sulla droga e quindi la prevenzione rimane il primo tema”. Lo afferma a Radio Roma Domenico Musicco dell’Associazione Nazionale Vittime Incidenti Stradali.

Incidenti stradali, “Siamo tutti utenti della strada”

Chiunque è un utente della strada: lo è chi si mette alla guida di un veicolo, lo è chi attraversa, chi cammina, chi fa sport lungo la via. L’attenzione e la prudenza non sono mai troppe, soprattutto quando ci si immette in un ambiente di cui noi possiamo prevedere quasi nulla. Le strade, ad ogni modo, continuano ad essere dei veri e propri cimiteri che avrebbero bisogno di interventi da più punti di vista. Si parte da problemi strutturali, di controllo, di messa in sicurezza – di cui si dovrebbero applicare quelle nozioni di prevenzione che si possono applicare alle infrastrutture -.

“Buche, radici, segnaletiche sbagliate e carenti, strade con malformazioni. Il problema è veramente di una serietà impressionante e il governo e le istituzioni probabilmente non stanno facendo abbastanza per la sicurezza stradale – racconta Domenico Musicco – per aumentare i controlli, per aumentare tutti quei presidi di sicurezza che andrebbero posti a tutela del cittadino e dell’utente della strada. Tutti siamo utenti della strada, tutti dobbiamo rispettare le regole, ma le regole vanno fatte rispettare. La sanzione è una delle poche cose che fanno aumentare l’attenzione alla guida.”

Sensibilizzare per conoscere

Non da ultimo, bisogna sensibilizzare la popolazione, la quale deve essere cosciente del corretto approccio alla strada. “Aumentare i controlli e, poi, inserire l’educazione stradale nelle nostre scuole come ore obbligatorie per i nostri giovani perché anche il pedone si deve sensibilizzare sul problema della sicurezza”. L’uso delle strisce, è chiaro ormai, non garantisce la sicurezza stradale nelle città.

Sembrerebbe una banalità, ma c’è un altro fattore che è primario in questi casi: dovrebbe essere automatico pensare che il telefonino non vada utilizzato durante la guida, eppure la distrazione è una delle cause principali degli incidenti. Non a caso il nuovo Codice della Strada vede come novità la sospensione breve della patente quando si usa il cellulare alla guida, ma come dice anche l’avvocato Domenico Musicco, dell’ Associazione Nazionale Vittime Incidenti Stradali, “è inutile fare tanti codici della strada se poi le regole non vengono fatte applicare.”

“In Francia , in Germania, in Inghilterra e in Spagna il numero dei morti è molto più ridotto perché c’è una politica di sicurezza stradale da parte delle istituzioni molto più attenta, molto più puntuale nel punire chi delinque alla guida e nel far applicare le regole. È inutile fare tanti Codici della Strada se poi le regole non vengono fatte applicare.”

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