Roma brucia, letteralmente, e non solo per il caldo. In un solo giorno 45 incendi hanno devastato diverse zone della città, svelando un preoccupante stato di abbandono. Tra i luoghi colpiti Torre Spaccata, Cinecittà e la riserva naturale di Monte Mario. Questi roghi, che ormai sembrano essere diventati parte del paesaggio urbano, sono alimentati da sterpaglie trasformate in polvere incendiaria e da discariche abusive che, seppur note, vengono ignorate. Tre maxi incendi in quindici giorni raccontano l’incuria di un verde pubblico trascurato e di una città che sembra aver perso la capacità di prevenire, affidandosi solo alla gestione dell’emergenza. I vigili del fuoco, con un organico ridotto all’osso e mezzi obsoleti, sono costretti a lottare contro un numero di roghi in crescendo, una battaglia impari che lascia la città sotto cumuli di cenere. A denunciare questa situazione è lo stesso segretario generale della Fns Cisl di Roma e Rieti, Riccardo Ciofi, che sottolinea la mancanza di prevenzione e controllo delle aree verdi. E mentre la Procura indaga su possibili reati di incendio doloso, resta il dramma di chi vive in queste zone degradate, spesso trasformate in accampamenti abusivi. Sono questi gli habitué che, nonostante tutto, non si sorprendono più. “Sapevamo che sarebbe successo”, commenta amaro un agente di polizia penitenziaria. Intanto, la città rimane in allerta, con il Giubileo alle porte che promette solo di peggiorare la situazione.