A pochi giorni dal rientro in classe nel Lazio, previsto per il 16 settembre, l’incertezza regna sovrana nelle scuole della regione a causa della sospensione delle nomine di 519 dirigenti scolastici in tutta Italia, di cui 25 solo nel Lazio, con un’alta concentrazione a Roma e provincia. La decisione, presa dal Tar del Lazio alla vigilia di Ferragosto, ha suscitato preoccupazione tra gli addetti ai lavori, che temono che molte scuole possano trovarsi senza un dirigente proprio all’inizio dell’anno scolastico. Il presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp) di Roma, Mario Rusconi, ha espresso l’auspicio che il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, intervenga quanto prima per risolvere la situazione, al fine di evitare un ritorno in classe caotico e disorganizzato.
La sospensione delle nomine è stata decisa in via cautelare a seguito di un ricorso presentato da alcuni partecipanti al concorso per dirigenti scolastici bandito nel 2017, la cui graduatoria finale è stata pubblicata solo lo scorso 9 agosto dal Ministero dell’Istruzione. Secondo i ricorrenti, il concorso sarebbe viziato da una serie di irregolarità, tra cui la mancata trasparenza nella valutazione delle prove e l’assenza di criteri univoci nella redazione dei quesiti. La sentenza definitiva è attesa per il prossimo 5 settembre, quando la camera di consiglio si riunirà per decidere se confermare o meno la sospensione.
Nel frattempo, il ministro Valditara ha cercato di tranquillizzare gli animi, dichiarando che non vi sono motivi di allarme e che la situazione verrà risolta in tempo per garantire un avvio regolare delle lezioni. Tuttavia, in molte scuole, soprattutto nelle periferie di Roma, il rischio di una paralisi organizzativa è reale, con il personale amministrativo costretto a sopperire alla mancanza di una figura dirigenziale.
