Fino al 1977, circa, le scuole aprivano ad ottobre. “Con questa afa è assurdo iniziare a metà settembre, occorrono buon senso e lungimiranza” dice Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF, Associazione nazionale insegnanti e formatori.
Manca meno di un mese all’inizio della scuola e oltre alle consuete incertezze per gli studenti, tra i tanti dibattiti che caratterizzano la vigilia di quest’anno scolastico 2024-2025, c’è la richiesta che proviene da sindacati e associazioni di categoria di posticipare il suono della prima campanella ad ottobre. Il motivo è che fa ancora troppo caldo e iniziare tra poche settimane con queste temperature sarebbe – così dicono – “una follia”.
“Possiamo iniziare le scuole anche il 1° ottobre. Lo si faceva in Italia negli anni 60 e 70, da allora ad oggi 50 anni sono aumentati di 4°C le temperature medie. Purtroppo, però, in quasi 50 anni le nostre aule continuano a essere quelle che chiamiamo ‘classi pollaio’ ridotte, sovraffollate, ridotte di dimensione, ma soprattutto senza qui climatizzatori che servirebbero per raffreddore gli ambienti.”
E poi aggiunge: “Basti pensare che secondo le norme per la sicurezza, più di 24/26°C non dovrebbero esserci nelle classi. Quindi è un problema di qualità della didattica, di qualità del tempo-scuola.”
Scuola, ricalendarizzare l’orario scolastico
L’istanza che arriva da Anief è quella di cambiare il calendario scolastico per paura dei malori che potrebbero colpire ragazze e ragazzi fragili, quindi, ma non solo: anche gli insegnanti. L’associazione sindacale nazionale insegnanti e formatori, con la sua proposta, chiede di riconsiderare le date d’inizio dell’anno scolastico e lavorativo adeguandole al cambiamento climatico.
A sostenere la richiesta è anche il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani che ha interpellato varie società scientifiche per un parere a riguardo. La richiesta fa sorgere, però, dei dubbi, in particolare che arrivano da parte delle associazioni dei genitori che temono le difficoltà nel gestire il tempo libero dei figli. “Nessun genitore ha vacanze per tre mesi”, dicono, ma Anief propone una soluzione per ricalendarizzare l’orario scolastico.
“Non è necessario che se si inizi dopo, si debba finire dopo – dice Marcello Pacifico – perché si potrebbero benissimo recuperare quelle tre ore del tempo scuola che abbiamo annullato settimanalmente negli ultimi 15 anni e, con una ricca calendarizzazione e riformulazione dell’orario, si potrebbe comunque sempre chiudere entro metà giugno.”