E’ finita ancora in manette Natascia D’Angeli, 49 anni, dipendente del ministero del Lavoro, già nota alle forze dell’ordine per avere tentato più volte di uccidere il suo ex compagno introducendosi con un coltello nel suo appartamento. Già a gennaio la donna era stata tratta in arresto quando era stata sorpresa a prendere a pugni il cancello del condominio della vittima, con l’accusa di violazione del divieto di avvicinamento. Ad allertare la polizia, il braccialetto elettronico anti-stalker al polso di D’Angeli. Il secondo fermo è avvenuto a marzo, quando la donna si era intrufolata in casa dell’ex con l’intenzione di picchiarlo. In quel caso il giudice aveva aggiunto al braccialetto elettronico l’obbligo di firma giornaliero e da allora l’impiegata è sembrata tranquillizzarsi.
Ieri mattina il dispositivo si è attivato poiché la donna era arrivata a meno di 200 metri dall’ex, dopo averlo tempestato di telefonate. Questi peraltro aveva già avvisato la polizia, visto che la 49enne lo stava tempestando di chiamate dalle cinque del mattino. (Altra prescrizione violata perché l’impiegata non dovrebbe mai chiamare la vittima). Gli agenti del distretto Roma Lido sono arrivati in via Giacomo della Marca, quartiere Dragoncello. La 49enne stava urlando contro l’ex frasi minacciose, chiedendogli di uscire di casa per portarle dei soldi. Durante l’udienza in Tribunale ieri l’impiegata si è avvalsa della facoltà di non rispondere, ha dichiarato solo di avere una dipendenza affettiva dall’uomo: questa volta il giudice ha disposto i domiciliari, in caso di rifiuto sarebbe finita in carcere.