Un curriculum di 148 crimini compiuti nell’arco di 20 anni tra Roma, Milano e Brescia soprattutto borseggi nelle metro e un residuo di pene da scontare di circa 30 anni di reclusione. Fino ad oggi però “lady scippo” 31enne rom di origini croate era riuscita a cavarsela sempre grazie alle gravidanze che le hanno evitato il carcere. Stavolta la scippatrice potrebbe, anche se non è ancora del tutto escluso, non avere chance.
Roma, arrestata la borseggiatrice seriale della metro: deve scontare 30 anni
I carabinieri della Compagnia di Pomezia, in esecuzione di un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti, emesso dalla Procura di Roma, Ufficio Esecuzioni Penali hanno arrestato la 31enne, Ana Z., domiciliata presso il campo nomadi di Castel Romano nel quadrante sud di Roma, perché deve scontare un residuo pene pari a 30 anni di reclusione.
Il provvedimento, eseguito dai carabinieri della Stazione di Roma – Tor de’ Cenci, è stato emesso perché l’indagata è stata riconosciuta colpevole di aver commesso 148 episodi criminosi, tutti contro la persona ed il patrimonio, avvenuti nell’arco temporale di 20 anni, a partire dal 2004, nelle città di Roma, Milano e Brescia. D’intesa con la Procura, i carabinieri hanno arrestato la donna che è stata poi portata nel carcere femminile di Rebibbia.
Le imprese criminali
Gli episodi per cui la donna deve rispondere alla giustizia si collocano principalmente a Milano fino al 2014: si tratta di furti, anche con strappo e con la complicità di altre persone. Ogni volta però si scopriva che la donna era incinta, riuscendo così a “salvarsi” dal carcere.
In seguito la giovane si sarebbe spostata a Roma dove ha inanellato fino al 2023 una serie di colpi anche in questo caso furti aggravati e anche resistenza a pubblico ufficiale. Sequenza interrotta dai carabinieri di Tor de’ Cenci che l’hanno arrestata nel campo nomadi di Castel Romano portandola a Rebibbia dove sconterà il residuo di pena che le resta.