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La Luce nell’Arte Contemporanea: 5 artisti a confronto

La luce è stata sempre una fonte d’ispirazione per gli artisti, con un ruolo fondamentale nella creazione di atmosfere ma anche per definire forme e trasmettere emozioni attraverso l’opera d’arte. Impossibile, in tal senso, non pensare a Caravaggio e all’uso di luce e ombra, attraverso cui riusciva a trasmettere drammaticità alle scene. Uso magistrale della luce anche in Rembrandt, che così seppe catturare l’essenza dei protagonisti delle sue opere e poi anche in Vermeer, capace di catturare e giocare con la luce che entra dalle finestre. E con lo studio della luce che varia nel corso della giornata e delle stagioni, gli Impressionisti hanno poi mostrato come possa trasformarsi un paesaggio.

La Luce nell’Arte Contemporanea: 5 artisti a confronto

Nell’arte contemporanea la luce diventa essa stessa un medium per artisti come Lucio Fontana, James Turrell e Dan Flavin, artisti che hanno esplorato le qualità fisiche della luce creando installazioni che sfidano la percezione e trasformano lo spazio. Fontana con i suoi tagli e fori nelle tele ha permesso alla luce di rendere l’opera dinamica, Turrell con le sue installazioni di luce permette allo spettatore d’immergersi in un’esperienza visiva e sensoriale, mentre Flavin utilizza luci al neon per creare sculture che giocano con lo spazio e la forma. E ancora Bruce Nauman, che con le luci al neon ha indagato la questione linguistica e Mario Merz, nelle cui opere la luce riesce a far dialogare natura e tecnologia.

La luce nei tagli di Lucio Fontana

Lucio Fontana, artista argentino di origini italiane nato nel 1899, ha esplorato il concetto di luce in molte delle sue opere, cercando di andare oltre i canoni tradizionali. Una delle sue serie più celebri, i “Concetti Spaziali”, comprende lavori in cui Fontana ha praticato tagli e fori nelle tele. La luce, passando attraverso questi tagli, crea ombre e prospettive diverse, rendendo l’opera dinamica. Fontana ha anche creato ambienti spaziali in cui ha utilizzato luce al neon e altre fonti luminose per trasformare lo spazio fisico in un’opera d’arte.

James Turrell, opere come strumenti di meditazione

James Turrell, nato il 6 maggio 1943 a Los Angeles, è invece un artista americano noto per le sue opere che esplorano la percezione umana attraverso l’uso della luce e dello spazio. In oltre cinque decenni di carriera ha ridefinito il concetto di esperienza artistica, spingendo il pubblico a interrogarsi su ciò che vede e su come lo percepisce. Attraverso le sue installazioni – che non sono solo opere d’arte, ma strumenti per la meditazione e la riflessione – è riuscito inoltre a dimostrare che la luce può essere uno dei più potenti mezzi d’espressione artistica.

Dan Flavin, la trasformazione delle lampade fluorescenti in arte

Dan Flavin, nato il 1 aprile 1933 a New York e ivi deceduto il 29 novembre 1996, ha rivoluzionato il mondo dell’arte contemporanea utilizzando la luce come suo mezzo principale. L’artista, infatti, ha trasformato lampade fluorescenti (neon) commerciali in strumenti d’espressione artistica. La luce non solo come un mezzo per illuminare, quindi, ma come elemento capace anche di modificare la percezione dello spazio. Attraverso le sue installazioni Dan Flavin ha infatti dimostrato che anche i materiali più ordinari possono diventare potenti strumenti per un artista.

Mario Merz, luci al neon e arte povera

Mario Merz (1925-2003) è stato uno degli esponenti più influenti dell’Arte Povera. Tra i vari temi che Merz esplorava la luce occupa un posto di rilievo, non solo come elemento estetico, ma anche come simbolo di energia vitale. Opere nelle quali le luci al neon vengono collocate per creare un legame tra l’arte, la matematica e la Natura. O come nelle istallazioni ‘Igloo’ realizzati con materiali poveri e illuminati con luci al neon.

Bruce Nauman e l’esplorazione dei temi esistenziali

La luce quale elemento distintivo anche nel lavoro di Bruce Nauman, nato nel 1941 a Fort Wayne, Indiana, e tra gli artisti più influenti del ventesimo secolo. La luce anche come strumento di comunicazione per Nauman che utilizza il neon, come mezzo per le sue esplorazioni verbali, ma anche per definire lo spazio. Un modo di usare la luce per andare oltre il puro impatto visivo ed esplorare temi esistenziali.

La luce nell’arte non è quindi solo un mezzo per rappresentare la realtà, ma un linguaggio attraverso il quale gli artisti possono esprimere idee ed emozioni trovando nuovi modi per sfruttare l’illuminazione, e al contempo dimostrare che non vi è niente di più potente di un fascio di luce.

La luce elemento fondamentale nelle opere di Erio Baracchi: “Sempre da sinistra”

La luce, sempre da sinistra, era fondamentale per Erio Baracchi (1926-2012), pittore, grafico e docente. Come spiega il figlio Eriano Baracchi, l’artista “alle 7 del mattino era nel suo studio con la luce da sinistra. La luce è elemento fondamentale che fa la differenza nelle sue opere“. Opere racchiuse nella monografia  “Viaggio nelle geometrie dell’anima” che ripercorre il percorso artistico e innovatore di Erio Baracchi.

Durante il lavoro ha aggiunto Eriano Baracchi – responsabile del progetto che punta alla valorizzazione del lavoro di Erio Baracchi e della sua figura nel mondo dell’arte – l’artista “ha sempre certato attraverso la luce di creare sfumature incredibili che prendono vita o si spengono al variare della luce, che sia artificiale o naturale“.

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