Taxi, la tariffa non riesce a coprire i costi variati nel tempo

Il taxi è un servizio di pubblica utilità, che serve a garantire il trasporto pubblico in città, ma viene coperto adeguatamente? Con l’approvazione della Giunta capitolina di due delibere che riguardano il servizio taxi, le opinioni si sono letteralmente divise in due.

Il taxi è un servizio di pubblica utilità, che serve a garantire il trasporto pubblico in città, ma viene coperto adeguatamente? Con l’approvazione della Giunta capitolina di due delibere che riguardano il servizio taxi, le opinioni si sono letteralmente divise in due. La prima delibera riguarda la messa a bando di nuove licenze e la seconda, invece, la rimodulazione delle tariffe.

Rimanendo sulla seconda modifica, si autorizza la rimodulazione delle tariffe entro il limite dell’indice di inflazione previsto che vedeva il tassametro fermo al 2012. Lo scatto iniziale passa da 3 a 3,50 euro nei giorni feriali diurni e dai 7 ai 7,50 euro la notte dalle 22 alle 6. Inoltre, viene introdotta la corsa minima da 9 Euro e passano da 50 a 55 Euro e da 31 a 40 Euro le tariffe minime, rispettivamente dall’Aeroporto di Fiumicino e da quello di Ciampino per andare verso l’interno delle Mura Aureliane. Per le destinazioni fuori le Mura le corse sono un minimo di 35 e 25 Euro.

Altra novità riguarda lo sconto per le donne che cercano un taxi da prendere nella notte: sale da 10 al 15%. Un 10% viene anche applicato agli over 70. Invariato, invece, lo sconto del 10% per chi deve andare all’ospedale o per chi sta uscendo da una discoteca.

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Il taxi “coperta” per nascondere il “trasporto pubblico che fa acqua da tutte le parti”

La decisione – che in alcuni casi è stata definita una “stangata” – non è stata ben accettata da tutti. Sul piede di guerra non sono solo le associazioni dei consumatori, ma anche chi questo mestiere lo fa da anni.

Ospite ieri a Non solo Roma, Riccardo Cacchione di USB – Settore taxi, ha spiegato la situazione portando la diretta esperienza della categoria che si troverà a doversi confrontare con tali modifiche. Per quanto riguarda la rimodulazione delle tariffe, si è così espresso: “Dopo il lunghissimo periodo di attesa rispetto all’aggiornamento tariffario, i tassisti si aspettavano un equilibrio dettato dall’aumento dell’Istat. Questa cosa non è stata fatta. La vacanza di tariffa non è stata coperta nella maniera adeguata. Ora noi ci troveremo con una tariffa che non riesce a coprire quelli che sono stati i reali costi che sono variati nel tempo. Questa cosa è un’ingiustizia da un certo punto di vista, ma soprattutto ci crea dei problemi. Basti pensare a quanto è aumentato il carburante, quanto è aumentato il costo del logoramento del mezzo, quanto sono aumentate le gomme, le assicurazioni e tutto il resto compreso, non ce lo dimentichiamo, che è aumentato perfino l’INPS a noi. In questa situazione non darci quello che è stabilito da regolamento è una cosa profondamente scorretta.

Per poi aggiungere: “È la stessa cosa di quando entriamo in un negozio o un supermercato e ci si accorge che le cose sono aumentate di molto. Abbiamo di fronte un servizio che è di pubblica utilità, che serve a garantire il trasporto pubblico in città, ma che non viene coperto adeguatamente. A questo abbiniamoci il fatto che probabilmente la vera scelta strategica dell’amministrazione comunale è quella di ottenere un abbassamento dell’incidenza del costo dei taxi – perché la realtà è questa: con una tariffa che non copre l’Istat il Comune sta creando un disequilibrio rispetto a quelli che dovrebbero essere i costi dei taxi e magari in questa maniera riesce a salvarsi dal dover fare investimenti sul trasporto di linea. Noi siamo la coperta con la quale si vuole coprire il trasporto di linea che fa acqua da tutte le parti.

Ma qual è l’incidenza dei taxi su Roma? “Ricordiamoci che Roma è una città nella quale alle 21 finisce la metropolitana, 5 giorni su 7, è una città nella quale ogni volta che c’è un evento la gente è costretta a cercare i taxi per risolvere il problema perché non ha altre soluzioni in quanto non c’è mai un servizio adeguato di trasporto che porti via la gente da un evento con 65.000 persone, pensiamo a quello che è successo con i Coldplay l’altra sera. Si cercava il taxi perché il taxi è l’unica risposta che è in grado di essere data alla popolazione. Mezzi, autobus e metropolitane a Roma non esistono, e questo crea uno slittamento del servizio verso un soggetto che nasce (il taxi) per essere complementare e integrativo del trasporto di linea e invece sta diventando sempre più sostitutivo.

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