Ambulanze del Lazio, gli appalti nel mirino dell’Anac

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), sotto la guida di Giuseppe Busia, ha avviato un’indagine sugli appalti per le ambulanze private nel Lazio. La Delibera 292, approvata il 12 giugno scorso, ha segnato l’inizio di questo procedimento, che mette sotto esame gli affidamenti a Antonio, Concetta e Francesco Calderone.

Contratti per le ambulanze sotto esame

Tra i contratti per le ambulanze sotto la lente dell’ANAC ci sono quelli stipulati dall’Ares 118 nel 2015 con la Heart Life Croce Amica. Questi contratti comprendono quattro accordi triennali per un totale di 80,7 milioni di euro.

L’indagine si concentra su come questi contratti siano stati assegnati e sulla regolarità delle procedure seguite. L’ANAC sta esaminando le modalità di selezione degli operatori economici e le giustificazioni fornite per tali affidamenti.

Gare ponte in somma urgenza

Oltre ai contratti triennali per le ambulanze, l’indagine include anche le cosiddette “gare ponte” in somma urgenza, valide dal 2018 al 2024, per un totale di 183 milioni di euro.

Queste gare sono state indette per coprire periodi di emergenza e transizione, ma l’ANAC sta valutando se l’uso reiterato di proroghe e affidamenti diretti sia stato giustificato.

In totale, l’importo contestato raggiunge i 198,5 milioni di euro, sollevando dubbi sulla trasparenza e l’efficienza della gestione degli appalti pubblici.

Critiche sulla programmazione degli appalti

L’ANAC ha evidenziato che le proroghe disposte in maniera reiterata, unitamente alla molteplicità degli affidamenti collaterali, suggeriscono una carenza di programmazione degli acquisti da parte dell’Ares.

L’ente sembra non aver effettuato una valutazione adeguata delle esigenze mutabili nel tempo, compromettendo la pianificazione a lungo termine del servizio di soccorso sanitario. L’assenza di una strategia chiara ha portato a una gestione frammentata e poco trasparente degli appalti.

L’ANAC ha chiarito che la necessità di garantire l’esecuzione del servizio di soccorso sanitario in emergenza non può giustificare il ricorso continuo a proroghe e affidamenti diretti ai medesimi operatori economici.

Al contrario, proprio per garantire un servizio efficiente e trasparente, sarebbe stata necessaria una programmazione accurata da parte dell’Ares e della Regione Lazio.

Le indagini dell’ANAC rappresentano un ulteriore problema per la gestione della giunta Zingaretti, già al centro di critiche per la gestione degli appalti sanitari.

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