La zona della Tuscia sta vivendo per certi versi un incubo. Ogni mattina si spera sia quella buona per avere l’acqua in casa: quasi tutti i comuni subiscono razionamenti perché l’acqua è sempre più scarsa. Civita Castellana è solo l’ultima zona interessata, ma da Vitorchiano, Vetralla o Montefiascone le testimonianze che arrivano non sono diverse.
Verso la metà di luglio, quasi tutta la zona si trova infatti in emergenza idrica per via della carenza di acqua. Una situazione estremamente critica, confermano i vertici di Talete, l’azienda che gestisce il servizio idrico, ma il problema rimane e rappresenta un disagio non da poco per comuni come Vitorchiano.
Emergenza idrica, disagi in quasi tutta la Tuscia
“Abbiamo contattato subito la prefettura, anzi ringrazio personalmente il prefetto, perché volevamo condividere appunto con lui questo disagio – racconta Maria Grazia Storce’, presidente di “Viva il verde Vitorchiano” – Voi considerate che in alcune zone del paese puntualmente tutte le notti e tutte le sere viene a mancare l’acqua e fra l’altro ci viene chiesto giustamente di non annaffiare, non lavare le macchine e tutto il resto. Però poi vediamo che questa carenza idrica è solo per quanto riguarda le utenze domestiche.”
L’acqua scorre dai rubinetti per pochissime ore e addirittura chi è agli ultimi piani delle palazzine, non sempre arriva. “Nei pozzi – come dice Maria Grazia Storce’ – sembra esserci”, ma la questione gira attorno ad un fattore in particolare: il servizio pubblico dell’acqua sia stato messo a rischio con il passaggio al gestore. “Con il passaggio a Talete – continua Storce’ – alcuni mesi fa abbiamo fatto una prima assemblea pubblica e abbiamo lamentato l’aumento delle bollette a fronte poi di un servizio che man mano è diventato sempre più approssimativo. Sicuramente c’è molta dispersione di acqua, sicuramente andrebbero potenziate le condotte, sicuramente andrebbero aperti nuovi pozzi perché giustamente l’acqua nel territorio pare ci sia. È solo sulle condotte comunali che l’acqua si perde.”
Allo stesso tempo, bisogna considerare che se l’acqua è un bene pubblico, Vitorchiano e gli altri comuni della Tuscia non sono l’eccezione.
“Se noi pensiamo a quello che è uno degli obiettivi dell’agenda 2030, io mi riferisco all’articolo sei, portare l’acqua a tutti, noi vediamo che stiamo andando contro corrente non solo a Viterbo. Il problema della Tuscia io personalmente non me lo spiego. Abbiamo anche l’acqua solfurea e quindi forse dovremo un attimino potenziare quelle che sono le condotte.”