Roma diventa sempre più calda. E oggi, venerdì 12 luglio, è uno dei giorni in cui la temperatura raggiungerà i picchi più alti. Non un grande problema per chi è già in vacanza, ma può essere pericoloso, invece, per chi si trova in città. Soprattutto per anziani, bambini e per le persone più fragili. Per questo i medici hanno lanciato l’allarme: le raccomandazioni sono sempre valide. Non uscire nelle ore più calde e limitare gli spostamenti per motivi di necessità.
Caldo record a Roma, le raccomandazioni dei medici
I disturbi legati al caldo più comuni includono l’insolazione, che causa eritemi o ustioni e può manifestarsi con sintomi simili a quelli del colpo di calore – riporta LaPresse. Gli edemi si sviluppano a causa della ritenzione di liquidi negli arti inferiori, conseguenza di una prolungata vasodilatazione periferica. La congestione avviene quando si assumono bevande ghiacciate mentre l’organismo è surriscaldato, e i sintomi includono sudorazione e dolore toracico.
La disidratazione si presenta con sete intensa, debolezza, vertigini, palpitazioni, ansia, secchezza della pelle e delle mucose, crampi muscolari e abbassamento della pressione arteriosa. Infine, il colpo di calore si verifica quando la capacità fisiologica di termoregolazione è compromessa, mostrando una varietà di sintomi a seconda della gravità della condizione.
Intervistato dall’agenzia LaPresse, afferma il presidente Sima, Alessandro Miani, ha dichiarato: “Il caldo eccessivo determina problemi sanitari in quanto può alterare il sistema di regolazione della temperatura corporea. Il corpo umano si raffredda attraverso la sudorazione, ma in determinate condizioni ambientali questo non è sufficiente: una umidità eccessiva impedisce al sudore di evaporare, con il calore corporeo che aumenta rapidamente e può arrivare a danneggiare organi vitali e il cervello. Temperature eccessivamente elevate possono provocare disturbi lievi come crampi, svenimenti, edemi, ma anche problemi gravi, dalla congestione alla disidratazione, aggravando le condizioni di salute di persone con patologie croniche preesistenti”, ha concluso.