Caregiver esonerati dal lavoro notturno? Per i militari solo se il familiare è grave

Caregiver esonerati dal lavoro notturno? Sì, ma non per i militari a meno che il familiare da assistere sia grave. Fa discutere la circolare diffusa lo scorso aprile dallo Stato Maggiore dell’Esercito in merito all’esonero dal servizio notturno per i dipendenti che assistono un disabile. Il riferimento è alla sentenza 12649/2023 della Cassazione – Sezione Lavoro dove in sostanza, facendo riferimento alla Legge 104, la Suprema Corte stabilisce che per l’esonero dai turni notturni vale anche per chi si prende cura di un familiare disabile a carico non è grave.

Caregiver esonerati dal lavoro notturno? Sì, ma non per i militari

Ebbene lo Stato Maggiore dell’Esercito ritiene che l’ordinanza “non sia estensibile al personale militare, giacché – si legge in una circolare – l’art. 21 del decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 2022, n. 56 reca il disposto secondo il quale l’esenzione in parola spetta al solo personale che gode delle agevolazioni di cui alla citata legge 104 riconducendo, pertanto, la fattispecie alla casistica di cui al comma 3 (requisito di gravità)”.

Il nodo è tutto tra i commi 1 e 3 della Legge 104 art 3 nel quale si indicano i soggetti aventi diritto. Se per gli ermellini basta che il familiare disabile sia riconosciuto ai sensi dell’Art. 3 comma 1 della Legge 104 quindi senza indicazione di gravità, per lo Stato maggiore della Difesa invece il requisito è necessario.

Niente lavoro notturno per il personale civile che assiste un familiare disabile

Questo vale solo per i militari come evidenzia una circolare di pochi giorni fa del Ministero della Difesa, Direzione generale per il personale civile che scrive “il lavoratore può chiedere l’esonero dal turno notturno indipendentemente dalla gravità dell’handicap del familiare cui presta assistenza, riconducibile sia al comma 3 sia al comma 1 dell’art. 3 Legge 104/1992”.

Anche in questo caso il riferimento è alla ordinanza della Corte di Cassazione e nella circolare si specifica che per l’esonero dal lavoro notturno “non è richiesta la dichiarazione di gravità dello stato di handicap del familiare a carico del lavoratore, ma solamente una relazione di assistenza che deve evidentemente sussistere tra lavoratore e disabile, senza far riferimento al grado di invalidità della persona con handicap”.

Tarallo (Usic): “Deve diventare un problema politico o contrattuale”

Un tema affrontato da Punto di Rottura che da giorni sta affrontando la questione dei trasferimenti negati ai carabinieri che chiedono di avvicinarsi territorialmente ai genitori disabili, anche gravi. “Una sentenza della Cassazione si applica sui dipendenti civili del Ministero della Difesa ma non sui militari che sono sempre dipendenti del Ministero. Dove’è la ratio?” chiede Antonio Tarallo segretario generale dell’Usic (Unione sindacale italiana Carabinieri) intervistato da Rush.

“In questi giorni sono in corso le trattative contrattuali – spiega Tarallo – e ho chiesto nel contratto di lavoro, tra le varie proposte a ‘costo zero’, anche l’estensione in Dpr. Perché se aspetto che lo facciano gli Stati Maggiori dell’Arma e della Difesa diventa un problema. Per cominciare a risolvere il problema è necessario che diventi un problema politico, o contrattuale”.

“Bisognerebbe attivare la politica – aggiunge Tarallo – affinché faccia le modifiche necessarie alla Legge 104, perché deve porre in primo piano le esigenze familiari, anche temporanee”. Per il sindacalista occorre passare dalle parole ai fatti sul lavoro notturno e sui trasferimenti. 

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