Questa mattina, Gianluca Molinaro, l’uomo che ieri ha ucciso a fucilate l’ex compagna Manuela Petrangeli, è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli. Ieri pomeriggio, l’uomo di 53 anni ha sparato con un fucile a canne mozze alla sua ex compagna e madre di suo figlio, una fisioterapista di 51 anni, uccidendola in via degli Orseolo, vicino alla clinica dove lavorava. Dopo aver commesso l’omicidio, Molinaro si è costituito presso una caserma dei carabinieri, consegnando l’arma, dopo aver parlato con un’altra ex al telefono. Ha trascorso la notte all’ospedale Sant’Eugenio a causa di un malore.
Attualmente, è in attesa che i pm del pool antiviolenza formalizzino la richiesta di convalida del fermo. Le accuse a suo carico sono di omicidio aggravato e detenzione abusiva di armi. Dopo essersi presentato in caserma, Molinaro è rimasto in silenzio. La sua difesa è affidata all’avvocato Eleonora Nicla Moiraghi.
Omicidio Petrangeli, la reazione della politica
Immediata la reazione della politica. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha commentato così il brutale omicidio della fisioterapista: “Il brutale assassinio di Manuela Petrangeli sconvolge tutti. Roma si stringe al dolore della sua famiglia e abbraccia con amore suo figlio. Quello di oggi è l’ennesimo intollerabile femminicidio che avviene nel nostro Paese, al quale le Istituzioni devono reagire in maniera compatta, a partire dall’educazione al rispetto, al dialogo e alla parità di genere”.
Ha aggiunto il sindaco: ”Gli episodi di violenza nei confronti delle donne e i femminicidi non sono solo gesti isolati compiuti da folli, ma anche atti barbari figli di un fenomeno culturale da combattere senza quartiere con educazione e cultura per far accettare l’indipendenza e la libertà delle donne”.
Sull’episodio è intervenuto anche il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca: “L’ennesimo drammatico femminicidio non può lasciare nessuno indifferente. Non soltanto la città di Roma, ma tutta la comunità laziale, piange Manuela Petrangeli e si stringe attorno al figlio che lascia. Dobbiamo intervenire con fermezza, per prevenire questo fenomeno inaccettabile – scrive – cominciando dai più giovani, diffondendo una cultura del rispetto assoluto nei confronti delle donne”.