Hanno utilizzato esplosivo tattico per far saltare la porta, granate stordenti per impedire qualsiasi reazione a chi si trovava all’interno di un B&B. In molti lunedì sera hanno assistito in diretta all’assalto di Gis e Nocs, i reparti speciali di carabinieri e polizia, alla stanza dove si era nascosto Marco Casamatta, 43 anni, ritenuto il killer di Cristiano Molè e il feritore di Massimiliano Pacchiarotti, conosciuto come “er polpetta”, i due amici presi di mira da un clan rivale nel traffico di droga il 15 gennaio e il 15 maggio scorsi.
Casamatta era infatti considerato da chi indaga un personaggio pericoloso e pronto a tutto: nell’appartamento non a caso aveva due pistole con il colpo in canna, una semiautomatica e un revolver, insieme a documenti falsi, 3mila euro in contanti, numerosi cellulari e i bagagli già fatti. Il B&B, i cui ospiti sono stati fatti evacuare in silenzio, prima dell’irruzione, diventato il suo rifugio dopo che la settimana scorsa i militari del Nucleo investigativo di via In Selci e i poliziotti della Squadra mobile hanno scoperto un arsenale della malavita in due garage al Trullo, con pistole, fucili a canne mozze e anche una micidiale mitraglietta israeliana Uzi. Fermato per strada al Trullo anche il presunto mandante dei due agguati, Manuel Severa, anche lui di 43 anni, figlio di Roberto, considerato personaggio di spicco della malavita fra il quartiere e anche via di Donna Olimpia, a Monteverde. Lui non ha reagito ed è stato bloccato. All’appello manca un complice di Casamatta, altrettanto pericoloso secondo carabinieri e polizia.