“La pubblicità è l’anima del commercio”, citava un motto valido fin dagli Egizi, Babilonesi e nell’antica Roma, dove le insegne pubblicizzavano le attività. Un tempo non c’era infatti altra possibilità se non quella di usare le insegne fisiche per attirare i clienti con immagini simboliche – e perché no accattivanti a loro modo – di quello che poi avrebbero trovato nella bottega.
Dalle insegne nell’antica Roma ai social: come si è evoluta la pubblicità
La storia della pubblicità è lunga e affascinante, evolvendosi in parallelo con lo sviluppo delle società e della tecnologia. Dai papiri ai social passando per giornali, radio, tv e Internet. Dai banditori che anticamente annunciavano le notizie agli influencer contemporanei.
La stampa e i primi testimonial
La diffusione della stampa ha dato il via ad una diffusione di informazioni e notizie più dettagliate fino ad arrivare nel 1691 ad un vero e proprio annuncio pubblicitario – il primo italiano – che promuoveva un profumo con tanto di “testimonial”.
Arrivarono poi i volantini e i colori per intercettare chi aveva lasciato le campagne per trasferirsi in città, un business afferrato al volo dalle agenzie di pubblicità, la prima già a metà dell’Ottocento e poi tutte le altre a seguire. L’obiettivo era sempre attirare l’attenzione dell’acquirente, far conoscere un marchio e valorizzare le caratteristiche del prodotto.
Anche nei libri venivano inclusi annunci pubblicitari, specialmente in Inghilterra. Il XIX secolo vide poi un aumento significativo della pubblicità, grazie all’espansione dei giornali e delle riviste. Le aziende iniziarono dunque a sviluppare marchi riconoscibili per differenziare i propri prodotti dalla concorrenza.
L’avvento della Tv e gli spot
La rivoluzione nel XX secolo. Negli anni ’20 e ’30, la pubblicità si espanse alla radio e al cinema, raggiungendo un pubblico più ampio. Negli anni ’50, la televisione divenne un potente mezzo pubblicitario. Per la prima volta, infatti, gli spot televisivi permettevano alle aziende di raggiungere milioni di spettatori grazie a spot di pochi minuti.
E ai nostri giorni l’evoluzione dei media ha portato le diverse forme di adv ‘online’, ovvero sulle pagine web. Campagne multi-tools mirate ad intercettare uno o più pubblici specifici, posizionate sapientemente per raccogliere un consenso il più ampio possibile. Banner, pop-up e quindi il marketing sui social media. Piattaforme come Facebook, Instagram e YouTube, hanno aperto nuove opportunità per la pubblicità, con l’uso di influencer e contenuti sviluppati ad hoc.
Gli slogan diventati storici
Ne ha fatta di strada la pubblicità, dalle insegne sulle taverne agli slogan famosi, addirittura entrati nella cultura popolare. Da “Un diamante è per sempre” al tonno “così tenero che si taglia con un grissino”, oppure al “provare per credere” quale noto slogan di un mobilificio degli anni ’80. Tutti casi divenuti parte del ‘linguaggio pop’. Perché parafrasando un altro noto slogan, stavolta di una casa di pneumatici, “La pubblicità è nulla senza il controllo”. Un modello valido in tutto il pianeta.
La pubblicità oggi
L’advertising – classico o online – nelle sue molteplici forme e realizzazioni ha quindi attraversato diverse epoche, e si è adattata ai numerosi cambiamenti tecnologici e sociali, diventando una componente essenziale della moderna economia globale. Dalle semplici T-shirt ai gadgets più esclusivi ai cartelloni stradali, la pubblicità è ovunque. Usa più di un tool e si è estremamente raffinata. Lo sa bene nel Lazio Servitia Communication srls, società di Monte San Giovanni Campano, che mette a disposizione dei propri clienti prodotti tipografici, editoriali, digitali, articoli pubblicitari e cartellonistica.
Abiti da lavoro personalizzati, loghi e messaggi, pubblicità da mostrare sulle auto o sui gadgets di qualunque tipo. Un mondo, quello dell’advertising, con una storia che arriva da lontano e che non smette di stupire. E che accompagnerà, catturando l’attenzione, anche ogni futura generazione…
