A Roma e provincia è emergenza siccità. Un’analisi condotta dall’Osservatorio permanente per gli utilizzi idrici ha rivelato un dato preoccupante: nell’area della Capitale non pioveva così poco da ben 34 anni. Questo allarme è stato sollevato nell’ultimo report diffuso dall’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale, che evidenzia le criticità legate alla siccità e alle conseguenti limitazioni nell’approvvigionamento idrico.
Ad aprile record negativo di piogge a Roma
Il report ha focalizzato l’attenzione sul mese di aprile 2024, rilevando che il valore medio di precipitazione cumulata mensile è stato il più basso registrato dal 1990 ad oggi nell’area gestita da Acea Ato2, comprendente la Capitale e la sua città metropolitana.
Questo record negativo ha ulteriormente aggravato le già diffuse condizioni di deficit idrico, contribuendo a un trend di carenza che persiste da almeno 6-9 mesi.
I provvedimenti di Gualtieri per la siccità
Le criticità legate alla siccità hanno portato a serie conseguenze sull’approvvigionamento idrico e sulla gestione delle risorse idriche nel territorio.
Il sindaco di Roma ha emesso una prima ordinanza per limitare l’utilizzo dell’acqua potabile, invitando i cittadini a ridurre al minimo indispensabile i consumi non strettamente necessari.
Inoltre, diverse iniziative simili sono state avviate anche nell’hinterland, come nel comune di Rocca di Papa, dove l’ordinanza è stata emanata già a metà maggio.
Rischi per i bacini idrici e le fonti di approvvigionamento
La carenza di piogge ha causato un significativo abbassamento dei livelli dei bacini idrici, con particolare riferimento al lago Albano, importante fonte di approvvigionamento per molti comuni dei Castelli Romani.
Il teleidrometro installato nel settembre 2023 ha registrato un costante calo del livello del lago, attestandosi a valori critici che mettono a rischio la disponibilità idrica per la zona.