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Roma, maltratta la ex e picchia la figlia poi le minaccia via social

Violenze fisiche e verbali alla ex moglie e botte alla figlia “colpevole” secondo lui di essere andata a mangiare una pizza con la mamma. E’ successo a gennaio dello scorso anno in provincia di Roma. Dopo la denuncia, per l’uomo di circa 50 anni è scattato il divieto di avvicinarsi e comunicare con le vittime e l’applicazione del braccialetto elettronico.

Roma, maltratta la ex e picchia la figlia poi le minaccia via social

Ma non è bastato. Il padre ed ex marito ha iniziato a minacciarle via social di ritrattare le loro accuse al processo in corso, arrivando anche a minacciarle in tribunale.

I Carabinieri della Stazione di Marcellina, in provincia di Roma, hanno quindi dato esecuzione ad un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari con custodia in carcere a carico dell’uomo.

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L’esecuzione del provvedimento da parte dei Carabinieri è l’epilogo delle attività investigative mirate a far emergere i molteplici e duraturi comportamenti violenti denunciati dalla ex moglie dell’uomo, costretta a subire le vessazioni del compagno per lunghi periodi, oltre che frequenti violenze fisiche e psicologiche. Fino a quando ha deciso di porre fine alla relazione.

L’aggressione alla figlia

A gennaio dello scorso anno, l’uomo però si sarebbe scagliato contro la figlia, all’epoca 17enne, picchiandola e causandole delle lesioni al volto. Colpevole secondo lui di essere andata a mangiare una pizza con sua madre. L’episodio ha convinto la donna a denunciare tutto, l’aggressione alla figlia e anche i maltrattamenti subiti in passato. E’ scattato quindi per l’uomo il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico e divieto di comunicazione con la parte offesa.

Le minacce via social

Nonostante il divieto l’uomo avrebbe inviato messaggi minacciosi tramite social network alla ex moglie ed alla propria figlia, cercando di influenzare le loro deposizioni nel processo che si stava svolgendo a suo carico, arrivando a minacciarle anche in aula di tribunale.

In considerazione dei gravissimi fatti accaduti, dell’inosservanza della misura cautelare imposta al 55enne e della necessità di salvaguardare l’incolumità delle donne vittime di violenza, la Procura richiedeva ed otteneva dal Tribunale di Tivoli l’emissione di un aggravamento della misura cautelare in atto con quella della custodia cautelare in carcere, che è stata eseguita lo scorso 9 maggio dai Carabinieri di Marcellina. L’uomo è stato arrestato e portato presso il carcere di Rebibbia.

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