Nuova giornata di allerta all’università Sapienza di Roma dove oggi si riunirà il Senato accademico. Ateneo blindato con un dispositivo di sicurezza importante e particolare attenzione a possibili infiltrati.
Roma, Sapienza blindata per il Senato accademico: rischio infiltrati
Ieri infatti durante il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica al Viminale è stato fatto il punto sulle misure da adottare nelle università italiane per prevenire incidenti.
L’indicazione dal Viminale è di prestare “particolare attenzione a persone estranee al mondo universitario che potrebbero infiltrarsi nelle manifestazioni al solo scopo di strumentalizzare il dissenso“.
Il contro-senato organizzato dai collettivi
I collettivi di Cambiare Rotta in presidio da giorni nell’università hanno annunciato per oggi un “contro-senato” con appuntamento alle 14 al pratone in concomitanza con il Senato accademico.
Le richieste dei collettivi studenteschi sono sempre “lo stop agli accordi con la filiera bellica e le università sul suolo occupato e una presa di posizione della nostra università sul genocidio in corso. Non siamo soli in questo processo: nelle università di tutto mondo si alza dalle tende il grido Palestina libera!”.
L’organizzazione studentesca Cambiare Rotta chiede che le richieste vengano prese in considerazione dalle istituzioni universitarie e invitano la rettrice della Sapienza a partecipare contro-senato “affinché si esponga davanti a tutta la comunità studentesca”.
Il precedente
Lo scorso aprile durante il precedente Senato Accademico i collettivi hanno tentato di entrare nell’aula dove era in corso l’incontro. Bloccati sono quindi partiti in corteo all’interno della città universitaria e sulle strade di San Lorenzo.
Secondo la ricostruzione della Questura di Roma, uno dei partecipanti al corteo è saltato su un’auto di servizio della Polizia di Stato, danneggiandola, e per questo è stato arrestato. I manifestanti inoltre hanno danneggiato anche due autovetture del personale di vigilanza interna dell’Università al di fuori del Rettorato.
Successivamente hanno tentato di fare irruzione nel Commissariato Università, senza riuscirvi. Momenti di tensione con le forze dell’ordine impegnate a fronteggiare i manifestanti. Durante il tentativo di irruzione uno di loro avrebbe aggredito il dirigente di polizia ed è stato bloccato e tratto in arresto. Poi i manifestanti hanno raggiunto il vicino commissariato San Lorenzo dove era stato portato uno degli arrestati.
La risposta alle richieste degli studenti
Gli animi si erano scaldati dopo l’annuncio del documento approvato dal Senato accademico e dal Consiglio di amministrazione della Sapienza, nel quale l’Ateneo “rifiuta l’idea che il boicottaggio della collaborazione scientifica internazionale, la rinuncia alla libertà della didattica e della ricerca, e la negazione delle associate responsabilità di ogni singolo ricercatore possano favorire la pace e il rispetto della dignità umana”. Una risposta definita “vergognosa” dal Coordinamento collettivi Sapienza: “delibera condannando il massacro e chiedendo il cessate il fuoco, ma è solo una dichiarazione per pulirsi la coscienza. Neanche una parola sugli accordi. Nessuna intenzione concreta di interrompere la complicità con il genocidio”.