L’incontro davanti al palazzo e la richiesta d’aiuto: “Ho sete e devo andare in bagno, posso venire da lei?”. Gentilezza e credenziali, finte, da operatore del comune di Roma. Tanto è bastato per raggirare un’anziana pronta a dare sostegno al lavoratore in difficoltà. In realtà si trattava di un truffatore che ha approfittato della buona fede della donna per intrufolarsi in casa e portare via i gioielli della vittima, ricordi di una vita.
“Posso andare in bagno” e rapina anziana in casa
Una variazione sul tema “aiuti in extremis”. C’è la finta vicina di casa o la collaboratrice domestica fasulla che chiedono di recuperare un oggetto caduto dal balcone. “La prego ci tengo tanto” o anche “la padrona di casa si arrabbierebbe sapendo che l’ho perso”.
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Le tecniche sono tante, ma lo stratagemma è sempre quello di far leva sui buoni sentimenti degli anziani pronti ad aiutare una persona in difficoltà. Purtroppo molto, troppo, spesso si tratta di truffatori.
La truffa del finto operatore del Comune di Roma
E’ successo così che lo scorso 12 marzo tra i palazzi di Centocelle, un uomo si è avvicinato ad un’anziana e fingendosi operatore del Comune di Roma si era introdotto nell’appartamento della donna con la scusa di dover usufruire dei servizi igienici e di dover bere.
L’uomo, approfittando della buona fede dell’anziana e della sua distrazione, è velocemente andato in camera da letto iniziando a rovistare in un portagioie per poi asportare alcuni monili in oro. La donna ha cominciato a urlare, ma il bandito l’ha spintonata dandosi alla fuga.
Preso grazie alle descrizioni fornite dalla vittima
Alla vittima non è restato che chiamare il figlio che ha raccontato ai poliziotti del Commissariato Prenestino quanto accaduto. Gli investigatori grazie alle descrizioni fornite dalla vittima, hanno rintracciato il presunto truffatore, un 52enne di nazionalità serba, presso la propria abitazione e lo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto perché gravemente indiziato del reato di rapina impropria. L’uomo è stato accompagnato presso la casa circondariale di Regina Coeli e il fermo è stato convalidato dall’autorità giudiziaria.