L’appello è chiaro: “Gli studenti non si manganellano, si ascoltano“. A dirlo sono gli studenti e le associazioni presenti questa mattina davanti al ministero dell’Istruzione a Roma per protestare contro le repressioni violente. Poco meno di 100 persone si sono radunate al grido “i manganelli sono un fallimento”.
Roma, protesta degli studenti contro “i manganelli”
Il presidio è stato lanciato dalla FLC Cgil e ha partecipato anche la Rete degli Studenti Medi e l’Unione degli Universitari. Paolo Notarnicola, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi ha detto all’Adnkronos: “Siamo ancora una volta in piazza, a fianco dei lavoratori della conoscenza, per ribadire che il clima di repressione che si respira in questo Paese non è accettabile: dalle manganellate a Pisa e in molte altre piazze del Paese durante recenti cortei studenteschi, alle minacce di bocciatura verso chi occupa le scuole, alle restrizioni sul comportamento, è sempre più evidente il progetto del Governo Meloni, vietare il dissenso”.
Continua Notarnicola: “Oggi eravamo ancora una volta davanti al Ministero per lanciare un segnale forte: sui nostri diritti e sulle nostre libertà non faremo un passo indietro. Continueremo a gridarlo in tutto il Paese con i presidi che si terranno questa settimana in tutte le città italiane contro un governo che censura e non ci ascolta”.
Camilla Piredda, coordinatrice dell’Udu ha aggiunto: “Continuiamo a manifestare per la libertà di espressione, ma anche per la Palestina a la pace. Non solo a Roma, ma presto in tutta Italia. Gli studenti hanno il diritto di esprimere il loro pensiero e ribadiamo le nostre richieste di dimissioni del Ministro Piantedosi e di numeri identificativi sugli operatori di polizia impegnati in servizio di ordina pubblico. Stanno provando a farci tacere con la paura ma sappiamo di essere dalla parte giusta della storia”.