Sono passati 46 anni dall’agguato di un commando di un’organizzazione terroristica di estrema sinistra nella sede del Movimento Sociale Italiano di Acca Larentia che portò alla morte di tre giovani militanti: Bigonzetti, Ciavatta e Recchioni. E come ogni anno, il 7 gennaio, si è tenuta una cerimonia in ricordo dei tre giovani, a cui hanno partecipato il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e, per il Campidoglio, l’assessore alla Cultura Miguel Gotor.
Saluti romani ad Acca Larentia
Quando presidente e assessore erano già andati via, davanti alla ex sede del Msi – in un luogo diverso dal quale si era svolta la cerimonia istituzionale – alcuni militanti hanno commemorato a modo loro Bigonzetti, Ciavatta e Recchioni: braccia tese per il saluto romano e uno striscione «Il mito si incarna nella lotta».
Le repliche della politica
Immediata la reazione del mondo della politica. Emanuela Droghei, consigliera regionale e coordinatrice della segreteria del Pd ha affermato: “Commemorare i morti è una cosa, dare copertura istituzionale ad adunate fasciste è altro. Destra e sinistra, negli anni, hanno lavorato per la costruzione di una memoria condivisa delle vittime degli anni di piombo, ma questa manifestazione è un’altra cosa. Rocca e Angelilli ricordino che sono a capo di una istituzione democratica”.
La replica è arrivata dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca: “La consigliera regionale del Partito democratico Emanuela Droghei, già campionessa di superficialità nel 2023, si aggiudica il primato di prima querelata nel 2024. Le sue accuse sulla commemorazione della strage di via Acca Larenzia sono false, surreali e diffamatorie. La cerimonia istituzionale a cui ho preso parte, e alla quale ha partecipato l’assessore di Roma Capitale Miguel Gotor, è stata estremamente composta e animata dalla sola intenzione di ricordare tre vittime degli Anni di Piombo. Nessun saluto romano davanti ad alcuna carica istituzionale, come lo stesso Gotor può confermare. Se ci fossero stati saluti romani non avrei esitato a stigmatizzarli e a prenderne le distanze. Accusare il sottoscritto di dare copertura istituzionale a adunanze fasciste è diffamatorio e la Droghei ne renderà conto in Tribunale”.
Il leader di Azione Carlo Calenda commentando le immagini dei saluti romani durante la commemorazione di Acca Larentia ha scritto oggi sui social: “Questa è una vergogna inaccettabile in una democrazia europea”.