E’ la volata finale di Roma verso il voto di martedì al Bie (Bureau international des expositions) di Parigi, decisivo per la sfida di Expo 2030. Lunedì il sindaco, Roberto Gualtieri, è volato in Africa centrale dove ha visitato un ospedale pediatrico.
Ieri il primo cittadino era invece nella Ville Lumière a Parigi per l’evento dedicato alla candidatura italiana all’Hotel Plaza Athénée. Presente anche una delegazione della Regione, capitanata dal consigliere di Iv Luciano Nobili, presidente della commissione speciale Expo alla Pisana. Alla cena è intervenuta una sessantina di delegati (sono 182 i Paesi membri che il 28 novembre eleggeranno la vincitrice), «molto interessati» al progetto dell’archistar Carlo Ratti, «People and territories», che ha il suo fulcro nel sito di Tor Vergata e punta a ricucire questa parte di città con il tessuto monumentale attraverso un percorso che si snoda lungo i Fori imperiali e l’Appia Antica.
Sicuramente sarà dura battere la concorrenza al primo turno, i Paesi europei si starebbero compattando intorno a Roma e la città eterna potrebbe contare su una cinquantina di voti. Busan ne avrebbe una trentina, Riad, la principale concorrente un centinaio. Ma si sa che al primo turno servono i due terzi dei consensi. Più probabilità ci sono per il ballottaggio.