“Semplicemente Anna”, così nel foyer della Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone si vuole omaggiare Anna Magnani in occasione del 50° anniversario della sua morte. Una mostra, per ricordare la grande attrice, la donna straordinaria qual è stata la Magnani, prodotta da Fondazione Cinema per Roma, ideata e curata da Stefano Di Tommaso e Francesca Piggianelli.
«Questa mostra è stata curata da me che sono Stefano di Tommaso, ideato dalla signora Anna Maria Cuzzolaro che purtroppo non può essere qui oggi per motivi di salute e che ha prestato questo meraviglioso abito che è tratto dal film ”Risate di gioia” che è stato un dono a lei da parte di Luca Magnani. Poi c’è Francesca Piggianelli, direttrice artistica del premio Anna Magnani con cui abbiamo condiviso questo percorso. Io ho prestato da collezionista privato oltre 100 pezzi che sono qui esposti che sono la dimostrazione del mio amore di questo personaggio straordinario che è appunto Anna Magnani» ha detto Stefano Di Tommaso.
«Per noi è stata un po’ una sfida: quando abbiamo fatto una riunione abbiamo deciso che dovevamo omaggiare Anna Magnanima in un modo internazionale. Quindi abbiamo preferito dare l’esclusiva proprio alla Festa del Cinema di Roma perché appunto Anna merita questo ed altro e siamo veramente orgogliosi e felici del successo che sicuramente avrà» ha aggiunto Francesca Piggianelli.
Anna Magnani e i suoi abiti
Dal 18 al 29 ottobre le porte dell’Auditorium si aprono per mostrare al mondo dei materiali originali, delle foto incredibili, le numerose lettere scambiate con personaggi della cultura e dello spettacolo e, non per ultimi, alcuni abiti concessi dalla Maison Gattinoni realizzati apposta per Anna Magnani in occasione delle anteprime dei film ai principali festival internazionali e il costume di scena del film Siamo donne. Gli abiti esposti della Maison Gattinoni provengono dall’Archivio personale di Stefano Dominella.
«Anna Magnani e i suoi abiti dalla fine degli anni ‘40 fino alla fine degli anni ’60, tubini neri. Amava la moda, le piaceva seguirla, le piaceva soprattutto andare a vedere le sfilate. Lei diceva “lo spettacolo dei vestiti”, ma non amava abiti troppo creativi, troppo ricamati, troppo grandi. Aveva uno stile suo che era quello del tubino nero dove soprattutto doveva risaltare una spilla. I gioielli erano il suo hobby oppure le pellicce di cincilla. Quindi, sì, una donna con una personalità che faceva moda. Non era lo stilista o il creatore di moda, ma era lei che indossava quel tubino nero e sembrava che avesse l’abito più creativo, più grande e più bello della storia della moda» ha dichiarato Stefano Dominella.
Video riprese e interviste a cura di Alessandro Scarnecchia – Terza Pagina Magazine