Sono arrivati fra tarda mattinata e primo pomeriggio all’aeroporto di Fiumicino due voli provenienti da Tel Aviv con a bordo molti nostri connazionali. E’ caccia al volo per lasciare Israele. “Sabato è stato orribile, sentivamo le esplosioni, il suono continuo delle sirene, ci siamo nascosti nella stanza di sicurezza, i razzi cadevano sulle teste”, raccontano i passeggeri ad alcuni cronisti. E così una vacanza si è trasformata in un incubo, nessun allarme, nessun preavviso della guerra imminente. Poi l’inferno all’improvviso. Ed è solo grazie alla Farnesina che in molti sono riusciti a partire. L’Unità di crisi e la diplomazia sono “al lavoro per cercare di aiutare i connazionali bloccati in Israele a rientrare in Italia. La loro sicurezza è la priorità più assoluta del governo”, scrive il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che in una intervista ha espresso solidarietà al popolo di Israele assicurando tutti gli sforzi per “creare un corridoio umanitario per gli ostaggi israeliani” portati con la forza a Gaza. “L’Italia condanna con grande fermezza l’aggressione contro Israele e il massacro di civili innocenti, un fatto gravissimo che va condannato” ha detto Tajani, parlando poi del “corridoio umanitario”.