Venerdì 13 dicembre 2024 si tiene lo sciopero generale nazionale che interesserà il settore dei trasporti pubblici e altre categorie. Il Tar del Lazio ha respinto l’ordinanza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, permettendo che l’agitazione si svolga per 24 ore, come richiesto dall’Unione Sindacale di Base (USB). A rischio ci sono bus e tram gestiti da Atac, nonché le linee periferiche di Astral e Cotral. Due cortei principali sono previsti in città, uno per il settore dei trasporti e uno contro il Ddl Sicurezza. Si attendono disagi significativi per i cittadini, con fasce orarie di garanzia limitate.
Trasporto pubblico a rischio per 24 ore
Lo sciopero generale coinvolgerà l’intero comparto del trasporto pubblico a Roma, mettendo a rischio il funzionamento di bus, tram e linee regionali. I mezzi Atac e quelli delle aziende private che gestiscono le tratte periferiche, come Astral e Cotral, potrebbero subire interruzioni.
L’agitazione inizierà alla mezzanotte di giovedì 12 dicembre e terminerà alla stessa ora del giorno successivo. Tuttavia, verranno rispettate le fasce orarie di garanzia, durante le quali i servizi saranno attivi: dalle 5:30 alle 8:30 e dalle 17:00 alle 20:00. Anche il personale del Gruppo FS Italiane parteciperà, causando possibili cancellazioni o modifiche nei collegamenti ferroviari, specialmente tra le 9:00 e le 13:00.
Cortei e chiusure stradali: cosa aspettarsi a Roma
Nella giornata di venerdì, due manifestazioni principali attraverseranno la capitale. La prima, organizzata dal comparto trasporti, partirà alle 9:00 da piazzale Tiburtino e arriverà a piazza Indipendenza. Il corteo attraverserà punti nevralgici come piazzale Aldo Moro e via XX Settembre, con la partecipazione di almeno 5.000 persone.
Nel pomeriggio, un altro corteo contro il Ddl Sicurezza si muoverà da piazzale del Verano verso piazza del Popolo. Le autorità locali prevedono chiusure temporanee delle strade al passaggio dei manifestanti, con un’attenzione particolare alle aree di piazza Indipendenza e piazzale Tiburtino, che resteranno inaccessibili fino alla conclusione degli eventi.
Motivazioni dello sciopero e richieste dei lavoratori
Lo sciopero generale nasce dall’esigenza di contrastare politiche ritenute penalizzanti per il mondo del lavoro e l’economia italiana. In un comunicato ufficiale, l’USB ha dichiarato che la protesta intende opporsi alla deindustrializzazione e alla crescente “turistificazione” del Paese, che rischiano di impoverire il tessuto produttivo nazionale.
La giornata di mobilitazione mira anche a ottenere maggiore attenzione verso i diritti dei lavoratori e a spingere per una revisione delle normative in materia di sciopero.
Il caso degli NCC
Il giorno precedente, giovedì 12 dicembre, anche i servizi di Noleggio con Conducente (NCC) hanno indetto una manifestazione per protestare contro i recenti decreti governativi. Francesco Artusa, presidente dell’associazione Sistema Trasporti, ha criticato le nuove regole, accusando il governo di favorire pratiche abusive e imponendo eccessivi vincoli burocratici.
Le richieste del settore includono il ritiro dei decreti e una riforma complessiva della normativa di settore, ferma da oltre tre decenni. Numerose aziende, tra cui Uber e Limolane, hanno aderito alla protesta.