Truffa per le strade di Roma. Hanno giocato alle “3 campanelle” riuscendo a sborsare fino a 300 euro con la speranza, vana, che prima o poi avrebbero vinto. Una volta capito l’inganno hanno inseguito il truffatore fino a imbattersi in una pattuglia dei carabinieri che ancora una volta è intervenuta e ha denunciato l’ennesimo “mago” delle palline. Nonostante sia noto che il gioco delle tre palline, simile a quello delle tre carte, venga utilizzato per truffare i giocatori, qualcuno evidentemente ancora ci casca. Due gli interventi in una settimana per la storica truffa e 10 le persone denunciate in tutto dai carabinieri.
Roma, perdono 300 euro alle “3 campanelle” e inseguono truffatore: denunciato
L’ultimo episodio è successo lo scorso pomeriggio in via del Corso quando una pattuglia dei carabinieri di passaggio è stata fermata da due ragazzi romani poco più che maggiorenni. I giovani hanno spiegato che stavano inseguendo un uomo che li aveva truffati. I militari della stazione Aventino sono riusciti a bloccare l’uomo, un cittadino romeno di 36 anni, senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine, che è stato poi denunciato per truffa. In tasca aveva i soldi usati dai ragazzi per giocare, denaro che è stato restituito ai due.
Secondo quanto ricostruito, il 36enne insieme a due complici che fuggiti prima dell’arrivo delle forze dell’ordine, avrebbe indotto con l’inganno, i ragazzi a scommettere 300 euro al gioco delle “tre campanelline”. La classica recita con i complici che si fingono giocatori e vincono fino all’arrivo della vittima.
Il precedente
La scorsa settimana sono state ben nove le persone sorprese su via dei Fori Imperiali pronte a truffare una donna con lo stesso gioco di prestigio. Il gruppo d’accordo tra loro, è riuscito a far scommettere una ragazza 50 euro per indovinare in quale scatolina fosse stata nascosta, da uno di loro, la pallina. Scommessa che ovviamente la giovane ha perso.
La scena non è sfuggita ai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia San Pietro che sono intervenuti e hanno denunciato i nove originari della Macedonia e della Romania, tutti senza fissa dimora e con precedenti. Il denaro è stato restituito alla vittima mentre il materiale utilizzato è stato sequestrato.