Il 3 dicembre 2024 si è svolto presso gli studi di Amici Network a Pomezia l’evento annuale Assodigit Connect 2024, evento dedicato a celebrare i risultati ottenuti durante l’ultimo anno e a pensare alle nuove sfide per il futuro. Ai microfoni di Radio Roma, per parlare della sua personale esperienza e per un commento a margine dell’evento, è intervenuto Giovanni Genua, commercialista e revisore legale per Audit.
“È stata una giornata molto interessante, intensa per certi versi – ha affermato Giovanni Genua – ma ha dato molti spunti. La mia impressione, così come quella di molti altri, è che questo tipo di organizzazioni danno un contributo nella rete aziendale, la rete di consulenza. Questo permette a tutti di poter avere un ‘amico’ consulente a cui chiedere. Oggi ci troviamo spesso a rispondere a domande che i nostri clienti ci fanno, ma che magari vanno un po’ oltre ciò che è la nostra competenza. Quindi le nostre alternative sono due: una è studiare anche quella che non è la nostra competenza, ma tralasciando quello che è il nostro core business; oppure affidarci ad un tipo di organizzazione come questa, una rete di imprese. Sappiamo che c’è la consulenza in ambito digitale, in ambito cloud e sappiamo chi chiamare. Sappiamo, quindi, dove indirizzare il cliente. Questo dà una risposta sicura, dà una risposta certa e ci deresponsabilizza rispetto a un qualcosa che non è di nostra competenza.”
Assodigit, il ruolo del commercialista
Il commercialista, in un mondo digitale come quello di oggi, ha un lavoro importante da fare. “Oggi il commercialista deve fare una scelta: non può più essere il commercialista di 20-30-40 anni fa che era specializzato solamente in ambito fiscale e magari contabile, perché probabilmente andando avanti, questo tipo di attività sarà sempre più automatizzata. Oggi abbiamo molti software che già fanno questa attività e che magari vanno solo un po’ tarati, ma andando più avanti l’intelligenza artificiale farà da sé tutto questo. Quindi se dovesse rimanere quello il ruolo del commercialista, probabilmente sarà sempre più residuale. L’alternativa è quella di diventare Advisor, ovvero un consulente aziendale. Deve abbandonare quella che è prettamente la parte contabile e fiscale e dare una consulenza più approfondita al cliente, una consulenza strategica rispetto a quelle che sono le decisioni aziendali, dare un indirizzo associando tutto ciò a quelle che sono le classiche competenze del commercialista, ovvero fiscale e contabile. Allo stesso tempo, però, si va un po’ oltre quello che era il vecchio commercialista.”