Civitavecchia, “Porta d’Italia”: Ddl presentato dal senatore Andrea Paganella

Civitavecchia, “Porta d’Italia”: Ddl presentato dal senatore Andrea Paganella

Ospite in collegamento a Non solo Roma: Francesco Baldini, giornalista di “Civonline

Anche la Lega sostiene con convinzione la necessità di istituire una nuova provincia del litorale nord laziale. Porta d’Italia, infatti, è al centro del Disegno di legge presentato dal senatore Andrea Paganella, che si va ad aggiungere alle proposte di legge dei deputati Battilocchio, Bicchielli e Romano.

«La nuova area vasta tra le più omogenee d’Italia – scrive il senatore Paganella – si collocherà nel quadro di uno sviluppo sostenibile dei territori attraverso il ricorso ad una piena sussidiarietà in un contesto di centralità diffusa volto alla conservazione delle identità municipali evitando, al contempo, forme di marginalizzazione tipiche delle aree metropolitane in cui il protagonismo ed il gigantismo del comune principale, dominante, riduce le aree circostanti a mera periferia di servizio volta prevalentemente, se non unicamente, a soddisfare i macro bisogni del capoluogo metropolitano su cui peraltro, si concentra quasi esclusivamente ogni primaria attenzione politica».

Soddisfazione è stata espressa dal consigliere metropolitano della Lega Antonio Giammusso che evidenzia come “l’istituzione della provincia del litorale nord del Lazio prevista da un ddl del senatore Andrea Paganella è una buona notizia che può dare ancora maggior risalto ad un territorio – ha sottolineato – al fine di definire meglio i suoi obiettivi e pianificare le sue attività con maggior forza ed efficacia. Sarà un moltiplicatore di crescita, sviluppo e investimenti produttivi nel rispetto della vocazione naturale di una realtà che negli anni si è consolidata attorno alle attività portuali di Civitavecchia e Fiumicino”.

“Il nostro litorale ha bisogno di essere valorizzato e supportato, in un quadro di sviluppo che tenga conto delle sue prerogative e specificità. A partire dalle infrastrutture legate appunto alla politica del mare a cui questo governo sta dimostrando attenzione, come testimonia l’intervento del Mit con un finanziamento da 35 milioni per il Porto di Civitavecchia, ma anche altre misure previste per il futuro a Fiumicino. Crediamo che questa sia la strada giusta per permettere a questo litorale di uscire finalmente dall’isolamento a cui è stato relegato – ha concluso il consigliere Giammusso, ringraziando il senatore Paganella per la presentazione del Ddl – con l’intento di puntare ad un modello di sviluppo sostenibile che possa fungere da volano per tutto il Lazio”.

Termalismo, la scommessa per rilanciare Civitavecchia

«Il termalismo può rappresentare un motore di crescita economica per Civitavecchia».

Parola dell’assessore al Commercio, Enzo D’Antó, che illustra i progetti e le prospettive per lo sviluppo del settore termale a Civitavecchia.

«Lo sviluppo termale – spiega – rappresenta una vocazione naturale per Civitavecchia, grazie alla straordinaria qualità delle sorgenti presenti sul nostro territorio. Tuttavia, questa potenzialità è rimasta sottovalutata, priva di programmazione e senza le necessarie certificazioni ufficiali sulle proprietà dell’acqua termale. Inoltre, mancano atti urbanistici e patrimoniali adeguati per avviare un vero sviluppo del settore. Attualmente, stiamo lavorando su tre progetti distinti: due di natura pubblica e uno privato. Ognuno di essi presenta delle criticità, ma i nostri uffici stanno affrontando con determinazione queste difficoltà per mettere finalmente a sistema le risorse termali di Civitavecchia».

Progetti, certo, «ancora in una fase iniziale – spiega D’Antò -, ma abbiamo definito un percorso strutturato che ci permette di guardare al futuro con fiducia. Il nostro obiettivo è trasformare il termalismo in un settore economico di grande rilevanza per la città, creando opportunità per cittadini e imprese. La nuova era di Civitavecchia fuori dal carbone ci permetterà di immaginare e lavorare per un futuro dove al turismo croceristico si possa intrecciare un turismo di prossimità: questo necessita di un lavoro propedeutico importante all’interno del quale si inserisce il discorso del termalismo».

In primis c’è la Ficoncella, con un progetto di restyling rimasto in stand by. «Il nostro intento – continua D’Antò – è valorizzare gli investimenti pubblici già effettuati in passato, evitando inutili sprechi di risorse. Troppe volte, per ragioni politiche, si è scelto di ignorare progetti già avviati, causando ritardi nello sviluppo del territorio. Questa pratica deve finire. Ripartiremo dal lavoro esistente, adattandolo alle necessità attuali e agli standard richiesti. La Ficoncella è un’eccellenza dal punto di vista naturalistico: vi sono siti che con meno caratteristiche di unicità sono riusciti a far apprezzare un intero territorio, vogliamo che la Ficoncella oltre che un luogo del cuore dei civitavecchiesi diventi un volano del tessuto imprenditoriale».

C’è poi il progetto della famiglia Sensi, già attiva con le Terme dei Papi a Viterbo, sul terreno chiamato Casale dei Bagni, «uno degli investimenti – evidenzia l’assessore al Commercio – più significativi sul nostro territorio. È già in fase di sviluppo e rappresenta una delle tre realtà termali che vogliamo portare avanti per valorizzare al meglio le risorse locali».

C’è poi lo “scheletro” del vecchio albergo mai terminato. «Finalmente – spiega -siamo in una situazione che ci consente di intervenire. Lo scheletro dell’albergo e i circa 14 ettari di area circostante, di proprietà comunale, sono stati liberati da contenziosi che per anni ne hanno bloccato lo sviluppo. Ora possiamo valutare le proposte imprenditoriali che stanno emergendo e avviare il completamento di questo complesso termale, che rappresenta una risorsa fondamentale per il futuro della città oltre a poter offrire risposte occupazionali».

Insomma la giunta è compatta e in sinergia con l’assessore al Turismo Piero Alessi si sta cercando di realizzare l’enorme potenziale di Civitavecchia.

Centro per l’impiego: 350mila euro per due sedi a Civitavecchia

«Finalmente il Centro per l’impiego potrà presto riaprire i battenti a Civitavecchia ed è un motivo di orgoglio poter sottolineare il ruolo centrale della Regione Lazio nella restituzione di un servizio strategico al territorio». Così Emanuela Mari, consigliere regionale di Fratelli d’Italia all’indomani dell’approvazione della delibera sulla programmazione degli interventi per il potenziamento infrastrutturale dei Centri per l’Impiego.

La giunta regionale ha dato semaforo verde ad uno stanziamento di circa 350mila euro per due sedi a Civitavecchia, «sia acquisendo un immobile sito nel territorio comunale attraverso l’indizione di un avviso pubblico, sia provvedendo alla ristrutturazione dell’immobile di proprietà comunale sito in via Palmiro Togliatti 7», si legge nel documento approvato, con quote pari ad € 247.5000,00 per l’acquisto e € 95.269,07 per la ristrutturazione.

«In questa maniera – riprende il consigliere Mari – abbiamo dotato il Comune di Civitavecchia degli strumenti per riattivare un servizio che, già fondamentale di suo, diventerà strategico nel delicato passaggio tra la chiusura dell’esercizio della centrale di Torre Valdaliga Nord e la necessaria creazione di nuovi insediamenti produttivi. In tal senso sarà importante essere rapidi nel dare risposte, per avviare già a Civitavecchia e non altrove quelle essenziali attività, a partire dalla profilazione, da mettere in campo per una adeguata formazione lavorativa, anche per la partecipazione ai progetti relativi alle politiche attive sul lavoro come ad esempio Goal 1 e Goal 2″.

“Ringrazio l’assessore Giuseppe Schiboni per questa attenzione ai territori. La Regione farà la sua parte – ha concluso il consigliere Mari – perché nessuno sia lasciato indietro e l’impegno sui Centri per l’Impiego ne è una dimostrazione concreta».



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