Tragedia oggi sull’autostrada A1. Un operaio è morto dopo essere stato travolto da un tir che viaggiava in direzione sud. Il dramma in provincia di Frosinone poco prima del casello di Cassino, quando per cause in corso d’accertamento il camion ha colpito l’uomo 39enne originario di Napoli che è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i vigili del fuoco e la polizia stradale che ha iniziato subito i rilievi per ricostruire la dinamica di quanto accaduto.
Tragedia in A1, tir travolge cantiere a Cassino: morto operaio
Secondo quanto riferiscono i segretari generali di Cgil Roma e Lazio e Cgil Napoli e Campania, Natale Di Cola e Nicola Ricci la vittima dell’incidente “lavorava in subappalto presso la Edil San Felice, azienda campana” e “stava effettuando dei lavori in manutenzione“.
L’operaio sarebbe stato impegnato in lavori nel tratto di strada quando è sopraggiunto l’autoarticolato. Un impatto che non gli ha lasciato scampo. Alla guida del tir un 50enne residente nella provincia di Torino che è stato sottoposto ai test di rito per droga e alcool. Sarebbe risultato negativo all’alcol test.
Non è escluso che il conducente abbia perso il controllo del mezzo finendo per invadere l’area di cantiere e travolgendo l’operaio. Ancora da chiarire se si sia trattato di un malore o di un problema tecnico al mezzo.
Indagini in corso
Nell’incidente avvenuto intorno alle 10 sull’autostrada del Sole nel tratto tra Cassino e Pontecorvo, ha perso la vita il dipendente di una ditta esterna. Non è ancora chiaro quale fosse la mansione dell’operaio. Se si trovasse sul posto per il rifacimento della segnaletica stradale o per predisporre la segnaletica di cantiere per lavori.
Da una primissima ricostruzione sembrerebbe che la vittima sia arrivato sul posto con un furgone e che una volta uscito sia stato travolto. I due mezzi sono stati posti sotto sequestro, mentre la salma della vittima è stata portata in ospedale a Cassino.
Saranno gli accertamenti della Polizia stradale a ricostruire la dinamica dell’incidente che è stato fatale per l’operaio. Durante i rilievi e la rimozione dei mezzi coinvolti si sono registrati dei rallentamenti della viabilità sul tratto di strada.
Sicurezza sul lavoro, “Nel Lazio 90 persone hanno perso la vita”
“Sono ormai quasi 90 le persone che hanno perso la vita mentre svolgevano il proprio lavoro nel Lazio, 17 in più rispetto lo scorso anno. L’incremento più alto registrato in Italia, che fa del Lazio la regione in cui è diventato più pericoloso lavorare, soprattutto per chi lavora in strada” dichiara in una nota Natale Di Cola segretario di Cgil Roma e Lazio.
“Il Lazio, infatti, è anche maglia nera per tasso di mortalità sulle strade: 6,0 contro la media nazionale del 5,2. – commenta Di Cola -. Alle istituzioni chiediamo di fare la loro parte, a partire dalla Regione Lazio che deve rafforzare l’attività ispettiva e preventiva.”
“Nell’esprimere il cordoglio e la vicinanza ai familiari del lavoratore che ha perso la vita e nell’attesa che si accerti la dinamica dei fatti, – dichiara Ricci – evidenziamo come ancora una volta è proprio nella catena degli appalti e dei subappalti che si muore sul lavoro. Con la vittima di oggi e quella di ieri a Calenzano, sono più di 70 i lavoratori campani vittime di incidenti sul lavoro”.
Fermare la strage
“Nel mentre, il Governo, anziché intervenire per fermare la strage, pensa di modificare il codice degli appalti facendo venire meno la corretta applicazione dei Contratti collettivi nazionali di lavoro, favorendo il dumping, la concorrenza sleale, la riduzione dei salari e delle tutele in salute e sicurezza. Oltre a ridurre la trasparenza e la legalità. Scelte – concludono i due sindacalisti – che andranno a colpire le persone che per vivere hanno bisogno di lavorare e le imprese serie e su cui ci mobiliteremo per fermarle.”