Il personaggio del giorno: Audrey Hepburn
Audrey Kathleen Ruston, passata alla storia come Audrey Hepburn, nacque a Ixelles (Bruxelles), il 4 maggio del 1929, dal padre Joseph Anthony Ruston, di origini inglesi e dalla baronessa olandese Ella Van Heemstra. Il cognome Hepburn, venne aggiunto successivamente, in onore della nonna materna.
L’infanzia della donna, che nel tempo diventerà non solo icona di stile e moda ma anche un’imponente attrice, fu caratterizzata da un momento particolarmente traumatico: il padre, simpatizzante del nazismo, abbandonò la famiglia dopo il divorzio. Fu grazie all’aiuto della Croce Rossa, dopo anni che Audrey riuscì a ritrovare il padre, a quel tempo trasferitosi a Dublino e che aiutò anche dal punto di vista finanziario fino alla morte. Nel 1939, la giovane talentosa, iniziò a frequentare il Conservatorio.
A causa della guerra, la Hepburn fu poi costretta a cambiare il suo nome in Edda Van Heemstra; erano gli anni in cui i tedeschi invasero Arnhem. Anni dopo, divenne una ballerina a tutti gli effetti, prendendo parte a spettacoli organizzati in segreto per la raccolta fondi a favore del movimento di opposizione al nazismo. “Il miglior pubblico che io abbia mai avuto, non faceva il minimo rumore alla fine dello spettacolo”, disse ricordando quei duri momenti.
Movimenti di luce: dove la danza incontra il cinema
Il destino della Hepburn era già scritto: tra conservatorio ed esibizioni di danza negli spettacoli, si affermò sempre più come artista poliedrica. A causa però, della malnutrizione sofferta durante la guerra e con una altezza di 1,67 cm, le chance di diventare una prima ballerina furono minimi, nonostante il suo immenso talento. La giovane decise così di immergersi nel mondo della recitazione che iniziò ufficialmente con il documentario educativo “Nederlands in zeven lessen” – “L’olandese in sette lezioni” del 1948. Passò successivamente al teatro, ai musical e al cinema. Il suo primo ruolo sul grande schermo arrivò con ”One Wild Oat” nel 1951.
Viene tutt’oggi riconosciuta per due tra le più grandi pellicole della storia del cinema: “Vacanze Romane” e “Colazione da Tiffany”, ma molti in realtà, furono i film di successo a cui prese parte. Ma cos’è che ha reso questa attrice una vera e propria icona di stile intramontabile?
Audrey Hepburn: icona di stile
Audrey fu la musa ispiratrice di Hubert Givenchy, che disegnò per lei, il suo famoso abito nero indossato in “Colazione da Tiffany”, da quel momento in poi il brand di gioielli divenne estremamente popolar, soprattutto per la sua eleganza, raffinatezza e delicatezza. Oltre all’abito, il noto stilista fu ispirato dalla donna anche per la creazione del profumo “Interdit”, “Proibizionismo”.
Quello che oggi viene chiamato “Tubino nero” fu opera dell’immensa Coco Chanel. Indossato dalla Hepburn in ogni occasione, con tanto di accessori, permise alla stilista di avere un grandissimo successo, senza tempo. Nel film “Sabrina” l’abito che indossava aveva un iconico decollete. Dopo questo film, quel taglio quadrangolare è stato ribattezzato proprio “Sabrina”. Cappello, guanti di raso contribuirono a renderla un punto di riferimento si stile.
Nel 1992, tornando da un viaggio in Somalia a scopi benefici, la donna accusò forti dolori allo stomaco. Dopo diversi accertamenti, gli specialisti scoprirono l’esistenza di un cancro al colon. Morì nel sonno il 20 gennaio 1993.