Oggi la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (Gnam) ha ospitato la presentazione della mostra “Il tempo del Futurismo”. La conferenza stampa nella sede di viale delle Belle Arti 131 ha anticipato l’inaugurazione ufficiale della mostra, in programma oggi alle ore 18.
“Il tempo del Futurismo”, l’inaugurazione dopo le polemiche
L’incontro ha visto la partecipazione di importanti figure del panorama culturale e istituzionale italiano. Sono intervenuti Massimo Osanna, Direttore generale Musei, e Renata Cristina Mazzantini, alla guida della Gnam. A illustrare i dettagli della mostra Gabriele Simongini, curatore dell’esposizione, mentre Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, e Alessandro Giuli, Ministro della Cultura, hanno offerto il loro contributo istituzionale per inquadrare l’importanza dell’iniziativa.
La mostra “Il tempo del Futurismo” rappresenta un’occasione unica per esplorare uno dei movimenti artistici più innovativi e dirompenti del XX secolo. Attraverso opere, documenti e approfondimenti tematici, il progetto intende offrire una rilettura del Futurismo, mettendo in luce il suo impatto sulla cultura e sulla società italiana e internazionale.
Le parole di Giuli
Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, durante la presentazione ha detto: “Questa esposizione romana è oggettivamente un evento di caratura internazionale. Stiamo parlando di un progetto che ha procurato qualche cicatrice, qualche sofferenza. E’ una mostra che va oltre le aspettative, una mostra ardentemente sostenuta dal precedente ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano”.
Giuli ha poi affermato che Casa Balla, “a breve verrà finalmente acquistata e resa di nuovo disponibile al patrimonio dello Stato, arredi compresi e sarà un altro momento di grande festa, una festa che oggi sta cominciando”.
Gabriele Simongini, curatore della mostra che si apre alla Galleria di arte moderna e contemporanea di Roma ha dichiarato: “La mostra è bellissima e spettacolare, se l’avessimo fatta a New York o a Londra ne sarebbe orgoglioso tutto il Paese. Questa mostra ci dovrebbe rendere orgogliosi come italiani: è una mostra che dovrebbe essere un vanto rispetto all’estero e motivo di coesione e non ideologico. Io ho costruito questa mostra senza alcun intento ideologico”.