Legge Lorenzin: un referendum per abrogarla la legge fanatica dei vaccini
Un referendum per abrogare la legge Lorenzin, il provvedimento che ha introdotto in Italia dieci vaccinazioni obbligatorie per i minori da 0 a 16 anni, pena il pagamento di sanzioni pecuniarie. A farne richiesta e a depositare i quesiti presso la Corte di Cassazione sono stati dodici cittadini italiani. L’idea è partita da Moreno Ferrari, presidente dell’associazione No blood che si batte per il diritto a ricevere con le trasfusioni un sangue sicuro.
L’iniziativa ha raccolto fino ad ora l’adesione del sindacato di polizia OSA. A scrivere i quesiti referendari sono stati gli avvocati di ALI, associazione avvocati liberi Italia. Le inoculazioni imposte dalla legge Lorenzin sono quelle contro la poliomielitie, la difterite, il tetano, l’epatite B, la pertosse, il morbillo, la rosolia, la varicella e l’Haemophilus di tipo B. In base al piano vaccinale le prime tre dosi di questi vaccini vanno somministrate entro il primo anno di vita del bambino. In assenza delle vaccinazioni, i bambini da 0 a 6 anni non possono frequentare l’asilo nido e la scuola dell’infanzia.
Perché abrogare la legge Lorenzin?
“L’obiettivo del referendum è quello di svuotare la legge dell’obbligatorietà ed eliminare le sanzioni. Noi non siamo contro le vaccinazioni, ma per la libertà di scelta“, ha chiarito Moreno Ferrari, il promotore dell’iniziativa, durante la puntata di Camelot.
“Ho visto le conseguenze gravissime che ha prodotto questa legge“, ha aggiunto Ferrari. Quali? “Io vivo la scuola da quasi sessant’anni e la scuola è piena di bambini autistici, prima non era così“. “Adesso con la congiuntura negli Stati Uniti, dove molto probabilmente sarà nominato come prossimo ministro della Salute Robert Kennedy Jr (storicamente contrario alle vaccinazioni obbligatorie, ndr), è il momento giusto per proporre il referendum“, ha chiosato Ferrari.
I promotori del referendum dovranno raccogliere 500mila firme: numero necessario perché il referendum possa svolgersi. Una volta raggiunto questo obiettivo, in base all’articolo 75 della Costituzione, il referendum è valido solo se partecipa al voto la maggioranza degli aventi diritti al voto. Garantita questa condizione, la legge viene cancellata se la maggioranza dei votanti si esprimerà nel senso dell’abrogazione.