La Regione Lazio ha recentemente adottato una normativa più restrittiva sul gioco pubblico, con limiti relativi alle distanze dai luoghi sensibili e nuove regole per il funzionamento delle sale gioco, mentre il Governo Meloni sta lavorando a un riordino nazionale dell’intero settore. La normativa impone limiti precisi alle sale gioco, con l’obiettivo di tutelare le categorie più fragili.
Le regole sul gioco pubblico nella Regione Lazio
Secondo le nuove disposizioni, le sale slot, bingo e scommesse devono essere collocate ad almeno 250 metri di distanza da luoghi definiti sensibili, come scuole, centri per anziani, strutture sanitarie e religiose, o impianti sportivi.
Queste regole si applicano solo alle nuove aperture, poiché il regolamento non prevede effetti retroattivi. Inoltre, viene richiesta una chiara separazione degli spazi dedicati al gioco rispetto agli altri ambienti degli esercizi commerciali.
Un’altra novità riguarda la pausa obbligatoria di 5 minuti ogni 30 minuti di gioco consecutivi, per limitare l’eccessiva esposizione dei giocatori.
Confronto tra Stato e Regioni sul riordino del settore gioco
Da tempo, Stato e Regioni cercano un accordo per uniformare le regole che disciplinano il gioco pubblico. La mancanza di una normativa unica ha portato a una disparità significativa tra i vari territori, con alcune zone più permissive e altre caratterizzate da forti restrizioni.
Questa situazione ha creato difficoltà per i gestori e preoccupazioni per la possibile diffusione del gioco illegale nelle aree dove le normative sono troppo stringenti.
Sindacati e operatori del settore hanno spesso protestato per chiedere maggiore chiarezza normativa, sottolineando i rischi per l’occupazione e l’investimento delle aziende. I Monopoli di Stato stanno cercando di mediare per trovare soluzioni condivise.
Il piano nazionale per il gioco pubblico
L’attuale Governo Meloni sta elaborando un piano per riorganizzare il settore a livello nazionale, puntando a un ridimensionamento dell’offerta e a una maggiore tutela contro il gioco patologico.
Le proposte includono la riduzione del numero delle sale slot da 5.000 a 2.250, dei punti scommesse da 10.000 a 8.000 e dei locali generalisti (bar e tabacchi) da 40.000 a 34.000.
Anche il distanziometro è al centro del dibattito: il Governo considera questo strumento poco efficace, mentre gli enti locali ne sostengono l’utilità. Si discute inoltre sulle distanze dai luoghi sensibili, con proposte che variano tra i 150 e i 200 metri.