Sostenibilità, innovazione, lavoro, giovani e formazione. Sono solo alcune delle tematiche affrontate nel Forum Open Air 2024 di FAITA, primo forum sul turismo all’aria aperta organizzato a Roma all’Auditorium del Massimo. Una kermesse di due giorni dedicata al turismo open air, campeggi, glamping e villaggi turistici, con ospiti di altissimo livello che hanno evidenziato i punti cruciali del futuro del settore.
Forum Open Air 2024 Faita: l’evento sul turismo all’aria aperta tra sostenibilità, innovazione e lavoro
Un settore da ben 8 miliardi di fatturato l’anno, con un indotto che in Italia conta 1 milione e mezzo di posti letto in oltre 2.600 strutture e un totale di 100mila addetti. E in continua crescita. Lo dicono, nero su bianco, i dati nazionali: 11,4 milioni di arrivi nel 2024 (+3,5% rispetto al 2023), 71 milioni di presenze (+1,3% sul 2023). Un mondo tutto da conoscere e che Radio Roma e iVanale hanno raccontato in uno Speciale dedicato, raccogliendo le voci dei protagonisti del primo Forum di Faita Federcamping sul turismo open air.
Continua il trend di crescita, parola chiave ‘sostenibilità’
Per Alberto Granzotto, Presidente Nazionale FAITA Federcamping, il Forum Open Air 2024: “È un momento importante di identità e di confronto, per tutti i nostri colleghi, su quello che è il futuro dello sviluppo del settore del turismo all’aria aperta in Italia. Un comparto molto importante che ha visto nel 2024 consolidare il trend positivo di crescita già avuto l’anno scorso, rappresentando quasi il 16% del turismo nazionale. Un settore molto importante in tutto il territorio nazionale, in modo particolare nel Nordest, che sta crescendo in tutte le regioni d’Italia e anche qui nel Lazio”.
Un settore importante che merita quindi di essere conosciuto meglio dal pubblico italiano e dagli operatori. “L’obiettivo – prosegue Granzotto – è proprio quello di far vedere l’importante lavoro che abbiamo svolto in questi anni per sviluppare tutta una serie di tematiche legate soprattutto alla ‘sostenibilità’. Una parola chiave che deve essere letta sotto molteplici punti di vista: non solo ambientale, ma anche economico e sociale. Abbiamo quindi dato molta importanza anche al tema del mondo del lavoro, tema fondamentale per lo sviluppo delle nostre imprese, e a quelli che sono gli strumenti di formazione”.
Occhio ai nuovi trend della domanda
Altro tema in agenda è quello del digitale, con uno sguardo fondamentale ai nuovi trend della domanda. “È quello che i nostri nuovi clienti ci chiedono e quello che noi dobbiamo essere in grado di poter offrire, per garantire uno sviluppo sostenibile nel nostro settore senza dimenticarci di ‘pesarci’. Quindi dare molta importanza a quelli che sono gli studi economici e quantificare quello che è lo sviluppo del settore economico del turismo plein air soprattutto alla luce della sua profonda interazione con il territorio che ospita” conclude poi Alberto Granzotto, presidente Nazionale FAITA Federcamping.
Importante risposta all’overtourism
Il turismo all’aria aperta inoltre offre una importante risposta all’overtourism, che spesso congestiona i centri delle grandi città. “Continuiamo a dire che ci sono troppo troppi turisti in alcune aree del nostro Paese – spiega Gian Marco Centinaio, Vicepresidente del Senato della Repubblica Italiana – ma proprio grazie alla valorizzazione di questo tipo di turismo riusciamo a dare delle risposte all’overtourism anche a quelle aree del nostro Paese che fino a poco tempo fa erano lontanissime dai cataloghi dei tour operator. Oggi invece stanno diventando di moda”. Chicche tutte da scoprire per un turismo in passato sottovalutalo.
“Finalmente – dichiara ancora Centinaio – la politica si è accorta di questo settore, perché c’era un po’ di ignoranza a livello generale. Si è sempre pensato che il turismo open air fosse un turismo ‘basso spendente’, un turismo cheap. Sbagliando totalmente perché oggi il turismo open air è un turismo ‘alto spendente’: sia per quanto riguarda le location, ma anche per tutto l’indotto che porta il turista che sceglie questa forma di turismo”. Per Centinaio, infine, il forum è stata occasione molto utile al settore “non solo del turismo ma anche dell’open air, proprio per capire che non si è più ‘figli di un Dio minore’”.
Obiettivo: affrancare le case mobili dalle autorizzazioni paesaggistiche
Nel corso della due giorni è stato inoltre affrontato il tema delle norme urbanistiche ambientali. “L’obiettivo della categoria è affrancare le case mobili dalle autorizzazioni paesaggistiche dopo che sono già state sottratte al permesso di costruire con un intervento del legislatore che è stato reiterato più volte nel tempo” ha infatti spiegato in merito Duccio Maria Traina, professore dell’Università degli Studi di Firenze.
“La norma che sanciva l’irrilevanza sia edilizia sia paesaggistica, ai fini del rilascio dei permesso di costruire delle autorizzazioni paesaggistiche delle cosiddette case mobili, è stata dichiarata incostituzionale. Non perché non si possa sottrarre questa tipologia di strutture a questi permessi, ma perché la legge statale invadeva un’area di competenza regionale. Da allora – sottolinea sempre Duccio Maria Traina – il legislatore è intervenuto più volte, quattro dopo quella volta, per affermare che le case mobili dentro i campeggi che siano già stati autorizzati sotto il profilo edilizio e paesaggistico, possono essere installate senza necessità di una permesso ad hoc. La stessa cosa non è accaduta invece per il versante paesaggistico. Questo è l’obiettivo della categoria: affrancare le case mobili dalle autorizzazioni paesaggistiche dopo che sono già state sottratte al permesso di costruire”.
La tecnologia
Quali sono gli obiettivi che si possono raggiungere grazie alla tecnologia? In un settore in forte espansione – e che caratterizza l’economia e il turismo italiano – non può mancare il collegamento con la tecnologia come chiarisce Magda Antonioli, Vicepresidente European Travel Commission: “Ci sono tante app e altri strumenti per potenziare il contatto con la domanda: quindi per dare informazioni, piuttosto che per prenotazioni, braccialetti… Però – spiega ancora Antonioli – noi qui ci concentriamo soprattutto sull’efficacia che le tecnologie possono dare alla gestione e al management. Quindi capacità di controllo, valutazioni di impatti ambientali. Abbiamo un insieme di elementi dal lato della struttura gestionale dell’impresa che sono molto importanti”.
Il mercato del lavoro
Fondamentale poi lo sguardo sul mercato del lavoro, per un settore che conta 100mila addetti. “È un periodo in cui le imprese hanno grande difficoltà a trovare personale qualificato” dichiara al riguardo Alessandro Nucara, Presidente Ente Bilaterale Nazionale per il Turismo. “Le imprese devono avere due obiettivi: offrire delle prospettive interessanti sia per arrivare all’interno delle aziende, sia perché ci si fermi. Non è sufficiente il trattamento economico e normativo, che ovviamente deve essere rispettoso di quello che prevedono i contratti collettivi“.
“Bisogna offrire – sottolinea Nucara – un insieme di tutele a largo spettro. Nel settore del turismo la bilateralità, quindi la rappresentanza delle imprese e la rappresentanza dei sindacati, ne hanno messo insieme una serie. C’è un servizio che serve per aiutare le imprese e i lavoratori a parlarsi, ovvero aiutare le imprese a trovare lavoratori e viceversa. C’è un sistema di assistenza sanitaria molto robusto e consolidato, e c’è una previdenza complementare. Soprattutto c’è la formazione continua, quello strumento che consente ai lavoratori di essere sempre più performanti, sempre più spendibili. Allo stesso tempo per l’azienda avere un lavoratore formato, qualificato, è la migliore garanzia di un servizio di qualità erogata ai clienti”.
La disabilità non va in vacanza, in vacanza ci vanno le persone
“La disabilità non va in vacanza, in vacanza ci vanno le persone. E quindi dobbiamo saper rispondere alle esigenze di accessibilità che le persone oggi richiedono” dice Roberto Vitali, co-fondatore di Village4All, nato nel 2008 come progetto sociale. “Abbiamo creato questo progetto e fin da subito abbiamo avuto la Faita Federcamping al nostro fianco che ci ha accolto nella propria organizzazione e ci ha permesso, tra le altre cose, di lavorare con tante imprese in questi anni. Abbiamo presentato – aggiunge Roberto Vitali – un manuale per l’ospitalità ed è un manuale operativo del frutto dei nostri 16 anni di lavoro e del lavoro che abbiamo fatto assieme. Abbiamo anche presentato una rivoluzione etica del business per dare attenzione alle esigenze delle persone”.
“Questo significa anche attingere a un mercato nuovo di diversi milioni di persone. Sono 7,6 le persone con disabilità, che muovono 8 milioni e mezzo di familiari, di assistenti. Ma sono più di 12 milioni e 600mila le persone che hanno avuto esigenze di accessibilità dovute a piccoli problemi di salute, a incidenti, condizioni che hanno limitato la propria autonomia. Quindi, un mercato importantissimo: più del 33% della popolazione ha esigenze di accessibilità. Dobbiamo cominciare a occuparcene: non occuparci della disabilità, ma delle soluzioni che per questo servono. Questo è un cambiamento di paradigma importante che cerchiamo di portare avanti avanti”, conclude Vitali.
L’occupazione
Per quanto riguarda l’occupazione nel settore dell’open air Valeria Minghetti, Responsabile Area Ricerca Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica (CISET), ha spiegato che “C’è un problema di reclutamento del personale che però riguarda tutto il settore turistico. Non è un problema semplicemente di retribuzione, ma è un problema che è legato da un lato alla ricerca di migliori condizioni di lavoro e anche ad un oggettivo calo demografico. Ovvero ci stiamo trovando in una situazione in cui non troviamo nuovo personale, semmai dobbiamo tenere il personale che abbiamo“.
Le soluzioni? “Lavorare su più aspetti – spiega ancora Valeria Minghetti – e innanzitutto raccontare meglio il mondo del lavoro nel turismo e raccontare meglio le imprese che devono imparare a spiegare le loro attività e le opportunità che possono offrire ai giovani. Dopodiché lavorare sulle condizioni lavorative. Migliorare il rapporto tra lavoro e vita personale soprattutto per i lavoratori che in questo settore sono molto spesso lavoratori stagionali e che si devono spostare dalla località di residenza alla località di lavoro e quindi hanno piacere anche di avere un alloggio. Le imprese adesso stanno investendo, costruendo alloggi ex novo o affittando delle strutture per ospitare i propri lavoratori”.
Turismo e agricoltura
Turismo, ambiente e agricoltura. “Per il mondo agricolo – sottolinea David Granieri, Presidente Coldiretti Lazio – la sostenibilità è, e deve essere, ambientale, etica, ma soprattutto economica. Perché se un’attività sostenibile non guadagna è destinata solamente a chiudere. Noi stiamo combattendo a livello regionale per una forte possibilità all’interno della dinamica urbanistica. Perché ‘open air’ non significa costruire alberghi, significa montare delle strutture mobili“.
“Noi – aggiunge sempre il Presidente Coldiretti Lazio – siamo i proponenti che all’interno della legge regionale sull’agriturismo del glamping: una attività molto nuova ad alto reddito. Però abbiamo bisogno del Pua, ma che sia da una parte riservato a certe attività e dall’altra abbia contezza anche delle case mobili per esempio. Non c’è solo attenzione ai luoghi, ma c’è possibilità di creare lavoro, economia e quindi ricchezza territoriale”.
Nuove professioni e formazione
Ma in un settore in grande crescita, qual è la prospettiva per l’occupazione? “Cresce il settore, cresce la domanda di occupazione” commenta al riguardo Marco Brogna, docente Università La Sapienza e Presidente ITS Turismo Academy, che poi aggiunge: “Il problema è che cresce una domanda di occupazione differente rispetto al passato. Da qui a breve ci saranno nuovi lavori, nuove professioni, quindi bisogno di nuove professionalità che oggi sul mercato non sono presenti. Digitale, sicurezza e ambiente, e ad oggi purtroppo l’alta formazione su queste tematiche è ancora latitante”.
“Il problema è che gli imprenditori non sempre rispondono nel modo ideale, perché ancora non hanno capito che per crescere, svilupparsi e restare al passo con i tempi, servono persone non necessariamente giovani ma soprattutto giovani, che conoscono le nuove professionalità e i nuovi strumenti”, conclude quindi Marco Brogna.
Focus sui giovani
Grande attenzione soprattutto sui giovani, al Forum Open Air 2024, anche nelle parole di Alessandra Priante, Presidente ENIT, che ha sottolineato l’importanza di investire proprio sulle nuove generazioni. “Ho molta fiducia nei giovani, e attraverso il turismo noi possiamo veramente riuscire a recuperare non solo la loro passione fattiva, magari restituendo una prospettiva di carriera un pochino più duratura, ma anche il loro amore per il nostro Paese“, chiarisce sul tema ai microfoni di RadioRoma Alessandra Priante.
“Quindi dobbiamo riappropriarci di questo amore e dare ai ragazzi solidità e attenzione: il ragazzo vuole avere una prospettiva di carriera, vuole essere formato, vuole avere quell’attenzione che molto spesso non è stata data nel passato. Da una parte dobbiamo aiutare il settore privato a stimolare i giovani a formarli e a trattenerli come risorse umane, e dall’altro dobbiamo rassicurare i giovani sul fatto che turismo è veramente il lavoro più bello del mondo”, conclude il Presidente ENIT.
700 operatori da tutta Italia al primo Forum Open Air
Estremamente soddisfatti per la riuscita del primo Forum Open Air sono certamente Ubaldo Fusco, Presidente FAITA Federcamping Lazio, e Marco Sperapani, Direttore Generale FAITA Federcamping. “In questa due giorni – riassume Sperapani – abbiamo avuto circa 700 operatori da tutta Italia con interventi di grande rilievo. Abbiamo sentito veramente dentro di noi il senso di appartenenza. Quindi siamo veramente fieri di rappresentare la seconda modalità di vacanza oggi in Italia”.
Dopo la conclusione del primo Forum si pensa però già al futuro perché, come invece sottolineato da Fusco, l’evento rappresenta “un punto d’inizio e di non ritorno” in un percorso di crescita e innovazione. Grande anche la sua soddisfazione per la riuscita dell’organizzazione. “Marco con tutti gli organizzatori – ha infine aggiunto – sono stati incredibili, perché è stato un lavoro fatto in poco tempo e soprattutto alla fine di una stagione. La qualità degli interlocutori e degli oratori è stata veramente di altissimo livello con speech e panel tematici seguiti con grande attenzione dal pubblico”.