L’autunno caldo degli scioperi in Italia, Labate (CSLE): “La politica ha trascurato il paese”

Il tema degli scioperi torna a occupare il dibattito politico italiano, con dati che testimoniano un’alta conflittualità tra lavoratori e istituzioni. Durante un question time al Senato, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha dichiarato che, in 25 mesi di governo, sono stati proclamati 518 scioperi, di cui 374 effettivamente realizzati. Questi numeri rappresentano la media più alta degli ultimi sette governi. Per fare un confronto, sotto il governo Renzi gli scioperi furono 280.

La questione solleva interrogativi su due fronti: da un lato la tutela dei diritti dei lavoratori, dall’altro l’impatto sulla collettività. I servizi essenziali, come trasporti, sanità e istruzione, sono spesso i più colpiti, generando gravi disagi per milioni di cittadini. Salvini ha ribadito la legittimità delle rivendicazioni salariali e della richiesta di maggior sicurezza, ma ha anche invitato i sindacati a rivedere le modalità degli scioperi, paventando l’uso della precettazione qualora fossero violate le norme di garanzia per i servizi essenziali.

L’analisi delle relazioni della Commissione di Garanzia sugli Scioperi (CGS) offre un quadro più ampio: dal 2010 al 2022 il numero di scioperi annui varia tra 1.500 e 2.000. Un terzo delle proclamazioni viene generalmente revocato, ma la quota di scioperi effettuati rimane comunque alta, specie nel settore dei trasporti, dove si registra una crescita degli scioperi nel trasporto aereo e ferroviario.

Sul piano territoriale, regioni come Lazio, Lombardia, Campania ed Emilia-Romagna sono tra le più attive, ma in termini relativi sono Calabria e Basilicata a mostrare la maggiore incidenza di scioperi. L’evoluzione riflette il mutamento dell’economia italiana, con una transizione dai conflitti nell’industria a quelli nei servizi.

Lo sciopero rimane uno strumento democratico fondamentale, ma il bilancio tra rivendicazioni e impatti deve essere calibrato con attenzione per garantire i diritti di tutti. Ne è convinto anche Antonio Labate, segretario della Confederazione Sindacale Lavoratori Europei, ospite di Claudio Micalizio nella puntata di Extra andata in onda giovedì 21 novembre su Radio Roma News Tv.



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