Il personaggio del giorno: Gigi Proietti
Attore, comico, doppiatore, cantautore, regista, showman, cabarettista, direttore artistico, conduttore televisivo e trasformista, Luigi Proietti, in arte Gigi, nacque a Roma il 2 novembre del 1940. Con un talento ineguagliabile, fu un’artista che diede letteralmente voce al cuore di Roma.
Figlio di Romano Proietti, non a caso, e Giovanna Ceci, crebbe in diversi quartieri noti della bella Capitale. Si diplomò al Liceo Classico Ginnasio Statale Augusto, per poi iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università La Sapienza, abbandonando il corso a sei esami dalla Laurea.
Gigi Proietti: un genio multidimensionale
Da bambino si immerse nella musica, suo primo grande amore, suonando la chitarra, il contrabbasso, il pianoforte e anche la fisarmonica, esibendosi poi nelle feste studentesche, nei bar all’aperto e, più avanti, nei Night Club più noti di Roma. “Per mantenermi agli studi – riferì in diverse interviste – cantavo nei night club. Cominciavo alle 10 di sera e finivo alle 4 del mattino, uscivo fuori con un collo gonfio […] Non c’era misura di camicia che tenesse: ce voleva un copertone”. La musica era tutta la sua vita, a Tal punto da non considerare minimamente il mondo artistico teatrale.
Solo successivamente, si iscrisse al Centro Teatro Ateneo, diventando allievo di Giulietta Marina, Giancarlo Sbragia e Arnoldo Foà. Come raccontato dallo stesso: “La mattina frequentavo le lezioni, il pomeriggio provavo all’Ateneo, la sera cantavo nei locali notturni…” Decise quindi di lasciare ufficialmente l’Università, entrò in contatto con importanti personaggi, che notarono sin da subito le sue qualità di musicista ed ottenne anche notevoli ruoli da palcoscenico.
Eclettismo e talento: tra musica, teatro, cinema e doppiaggio
Dopo un piccolo cameo in “Se permettete parliamo di donne” di Ettore Scola, l’eclettico artista iniziò a cimentarsi anche nel settore del doppiaggio, dando letteralmente voce al “Gatto Silvestro”, nelle prime edizioni italiane dei cartoni animati. Il personaggio di “Titti”, invece, era doppiato dalla grande Loretta Goggi. Fu nel 1966 quando esordì contemporaneamente sia sul grande che sul piccolo schermo: un maresciallo dei carabinieri sarà lo stesso ruolo che qualche anno più tardi gli fece raggiungere il culmine della notorietà.
Il suo talento era inspiegabile, soprattutto quando in alcuni spettacoli era privo di guida registica: tra monologhi, imitazioni ed esibizioni canore, fece scatenare la sua verve unica e riconoscibile. Sperimentò ed ottenne subito un grande successo anche più tardi con la radio, nella trasmissione “Gran Varietà”, mentre nel 1978 insieme a Sandro Merli, assunse la direzione artistica del Teatro Brancaccio di Roma, creando un suo “Laboratorio di Esercitazioni Sceniche” per giovani attori. “Come diceva Gassman ai giovani attori, ho insegnato loro tutti i miei difetti. Ne sono nati tanti, ma non c’è un mio erede ed è giusto che non ci sia”.
Morì nel 2020, all’alba dello stesso giorno della sua nascita: il 2 novembre. Aveva ottanta anni.
CuriosiGigi
- Tra tutti, il primo vero successo di Gigi Proietti fu quando nel 1968 sostituì Domenico Modugno nello spettacolo “Alleluia Brava Gente” di Garinei e Giovannini;
- Nel primo “Rocky”, la voce non era quella di Ferruccio Amendola, ma del grande Gigi. Oltre a Stallone doppierà Marlon Brando, Robert De Niro, Dustin Hoffmann il Genio della lampada in “Aladdin” e Gandalf nella trilogia de “Lo Hobbit” di Peter Jackson;
- In un’intervista raccontò che a poco più di venti anni, veniva spesso invitato a casa di Vittorio Gassman, il quale possedeva un piccolo teatrino nella sua dimora. In questo, usava recitare con i suoi amici più cari e con gli attori più promettenti della scena capitolina.