In occasione della European Testing Week, un’importante iniziativa promossa dall’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “L. Spallanzani” di Roma, la Capitale si prepara a vivere un momento di grande rilevanza per la salute pubblica. Grazie alla collaborazione tra lo Spallanzani, la Fondazione Villa Maraini-Cri e altre istituzioni e associazioni locali, questa sera prenderà il via un intervento di screening gratuito destinato a un gruppo vulnerabile della popolazione: le sex worker.
Un camper in giro per Roma per testare HIV, HCV e sifilide
A partire dalla tarda serata, un camper della Fondazione Villa Maraini, equipaggiato con test rapidi per l‘HIV, l’HCV (epatite C) e la sifilide, si sposterà dalle strutture dello Spallanzani verso le strade di Roma frequentate dalle sex worker. L’obiettivo dell’iniziativa è duplice: da una parte offrire la possibilità di effettuare screening rapidi e gratuiti, dall’altra sensibilizzare le professioniste del sesso sulla prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili e promuovere un percorso di cura e protezione dei loro rapporti.
Oltre a testare le persone per le principali malattie sessualmente trasmissibili, l’iniziativa mira a fornire alle sex worker un supporto concreto, includendo nel processo un percorso di accompagnamento sanitario e psicologico. In caso di positività, le persone coinvolte saranno inserite immediatamente nel programma di cura dell’Istituto Spallanzani, che garantisce un’assistenza adeguata e personalizzata.
Il commissario straordinario dello Spallanzani, Cristina Matranga, e il direttore del Dipartimento clinico dell’Istituto, Andrea Antinori commentano l’iniziativa: “L’uscita come unità di strada con le lavoratrici del sesso, in collaborazione con Villa Maraini-Cri, vuole essere un intervento attivo su una popolazione altamente vulnerabile in cui marginalizzazione sociale e criminalizzazione ostacolano un efficace percorso di prevenzione. L’Oms ha identificato quella delle lavoratrici del sesso come una popolazione chiave su cui concentrare sforzi e iniziative per aumentare la consapevolezza sui rischi di trasmissione di Hiv e diffondere strumenti di prevenzione. È anche un modo per ridurre lo stigma nei confronti di queste persone e riaffermare la vocazione dello Spallanzani negli interventi socio-sanitari”.
In una nota lo Spallanzani precisa: “L’intervento si inserisce nel più ampio accordo quadro per lo svolgimento di attività di interesse comune stipulato nei giorni scorsi dalle due realtà. Un accordo che nasce dalla consapevolezza della difficoltà di gestione medica, sociale e psicologica di alcune tipologie di pazienti, in particolare abusatori di sostanze per via endovenosa, che spesso associano al disagio causato dall’essere affetti da patologie infettive, per lo più croniche, quello derivante dall’uso di sostanze stupefacenti e dalla presenza contemporanea di patologie psichiatriche”.