“No al Codice della strage“: si accende la protesta contro la riforma del Ministro Salvini a pochi passi dal Senato. Oltre cinquemila firme raccolte dalla petizione lanciata dalle associazioni ambientaliste e dei famigliari delle vittime della strada. “Non in mio nome”: in questo senso, con questo slogan si potrebbe in qualche modo sintetizzare la vasta mobilitazione di questa mattina, mercoledì 20 novembre, pensata e voluta per protestare contro la riforma del codice della strada, firmata dal ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini, e in discussione Senato e ormai arrivata al fotofinish.
Protesta contro il “Codice della strage” a Roma
Nella Capitale, quella a cui si assiste quasi quotidianamente è una sorta di strage infinita sulle strada: 4 morti in due giorni. Questo dato ad esempio, è uno degli ultimi e inequivocabili dati che ci parlano di una emorragia sociale assolutamente lancinante.
Con una bicicletta di fronte a Palazzo Madama e un presidio a piazza Vidoni, le associazioni ambientaliste e dei famigliari delle vittime della strada – che lo scorso 17 novembre sono stati tra i protagonisti della giornata mondiale in ricordo – hanno chiarito cosa non funziona o cosa andrebbe rivisto in quello che hanno pensato di voler ribattezzare come “codice della strage”:
“Il Ministro Salvini racconta questa riforma come la soluzione al problema drammatico dell’incidentalità stradale, ma in realtà è esattamente il contrario, perché queste norme, che sono tutte incentrate sulla repressione e non intervengono in via preventiva sui fattori principali che sono velocità e distrazione, peggioreranno ancora di più le cose – sottolineano le le associazioni -.Governo e Senato, con questa riforma del codice, votano sulla pelle delle persone: la sicurezza stradale ha un’altra direzione”.
leggi anche:Incidente sulla Tiburtina, indagata giovane in stato di ebbrezza