Mercoledì 20 novembre i Carabinieri del Gruppo di Ostia, su mandato della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) della Procura di Roma, hanno eseguito un’importante operazione antidroga contro il traffico illecito sul litorale romano. L’intervento ha portato all’arresto di 20 persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, spaccio e importazione internazionale di sostanze stupefacenti. Le indagini, avviate a seguito di un arresto nel 2022, hanno permesso di ricostruire l’attività di un’organizzazione criminale che gestiva un imponente traffico di cocaina dall’Olanda verso Roma, con distribuzione estesa in tutto il Lazio e altre regioni italiane.
Blitz antidroga a Ostia: il primo arresto strategico
Le investigazioni sono scaturite dall’arresto di Claudio Corelli, trovato in possesso di 220 grammi di cocaina. Questo episodio ha aperto la strada alla scoperta di un’organizzazione criminale strutturata, con legami significativi nel traffico internazionale di droga.
Claudio Corelli è il fratello di Paolo Corelli, ucciso ad Acilia nel febbraio 2022, un fatto che ha attirato l’attenzione degli inquirenti sulla rete criminale locale.
Gli investigatori del Nucleo Operativo di Ostia, guidati dalla Procura di Roma, hanno individuato i membri del sodalizio e le loro modalità operative, delineando un sistema ben organizzato per l’importazione di grandi quantitativi di cocaina dall’Olanda.
La droga veniva trasportata attraverso rotte sofisticate, studiate per aggirare i controlli delle forze dell’ordine, garantendo così un costante rifornimento ai mercati locali e nazionali.
Gli arresti durante il blitz antidroga a Ostia
Durante le indagini, i Carabinieri hanno effettuato numerosi interventi sul territorio di Ostia, arrestando in flagranza di reato 9 persone. Gli agenti hanno sequestrato oltre 32 chilogrammi di cocaina, una quantità che, immessa sul mercato, avrebbe fruttato circa 1,5 milioni di euro. Sono stati inoltre recuperati 174.000 euro in contanti, ritenuti il guadagno diretto delle attività illecite.
La rete criminale utilizzava tecniche sofisticate per movimentare i proventi, evitando transazioni tracciabili. La droga, destinata principalmente al mercato romano, veniva redistribuita su larga scala, raggiungendo anche altre regioni italiane. L’operazione ha quindi colpito non solo il litorale romano, ma un’intera filiera criminale.
L’organizzazione criminale e il modus operandi
L’organizzazione smantellata operava con una struttura gerarchica precisa. Al vertice, individui con contatti diretti con fornitori esteri coordinavano le importazioni dall’Olanda. A livello intermedio, responsabili gestivano la logistica, organizzando trasporti e stoccaggi. Infine, un gruppo di spacciatori curava la distribuzione sul territorio.
L’inchiesta ha evidenziato come i membri del sodalizio utilizzassero metodi avanzati di comunicazione criptata per evitare intercettazioni, oltre a sistemi di occultamento per il trasporto della droga.
