Confermato lo sciopero dei ferrovieri per il 23 e 24 novembre (VIDEO)

È una battaglia per la salute e la sicurezza quella che spinge i ferrovieri a scioperare per 24 ore dalle ore 21.00 del 23 alle ore 20.59 del 24 novembre prossimo. Lo sciopero coinvolgerà tutto il personale della società del Gruppo FSI e altre aziende che operano nel settore ferroviario sul territorio nazionale. A confermarlo è il sindacato Usb. “Questo sciopero – precisa a Radio Roma Francesco Staccioli, esecutivo nazionale USB – si colloca nel solco della vertenza che viene portata avanti a sostegno del rinnovo contrattuale nazionale di tutto il personale delle attività ferroviarie e contro le logiche e le liturgie sindacali che stanno imperando nelle ferrovie che sono molto lontane dai lavoratori sia per la discussione delle piattaforme delle richieste sia per la discussione del rinnovo contrattuale.”

Ancora non si sa di preciso quale sarà l’impatto e quali le tratte interessate, ma è da sottolineare un aspetto: creare disagi spesso è sconveniente per chi li subisce, ma non si può dare per scontate che chi li crea sia felice di farlo. Questo perché se all’origine del disagio per il cittadino c’è uno sciopero, esso è la manifestazione di un dissenso o di un problema del lavoratore. Ed è esattamente ciò che faranno questi lavoratori in uno sciopero che è “portato avanti da un fronte di sigle sindacali non firmatari del contratto di lavoro e da un’assemblea nazionale autorganizzata del personale di macchina e del personale di bordo.”

L’Assemblea Nazionale del personale di macchina e bordo, un movimento auto convocato e auto organizzato che ha deciso di ribellarsi agli accordi “a perdere” che i sindacati firmatari hanno concesso al gruppo FSI negli ultimi 20 e più anni, sostiene questo sciopero per tante ragioni.  “Aderiamo all’agitazione indetta per tutte le aziende di trasporto ferroviario da USB che è una delle sigle sindacali di base, insieme a CUB e SGB, ad aver sposato la nostra piattaforma rivendicativa per il personale di bordo e di macchina e a supportarci nella nostra lotta – fanno sapere a Radio Roma dall’Assemblea Nazionale e a parlare è uno dei capitreno che fa parte dell’assemblea nazionale pdm/pdb -. Scioperiamo perché sono oltre 20 anni che sottostiamo alle decisioni di Azienda e Sindacati firmatari che con le scusanti della crisi economica, dell’austerity e della promessa di un unico contratto per tutte le aziende di trasporto ci hanno prima decimati e divisi e poi aumentato i carichi di lavoro sia in termini di impegno quotidiano che di responsabilità senza un corrispettivo aumento della retribuzione; che  è addirittura rimasta ferma in molte delle voci che compongono il nostro stipendio.”

Quanto lavorano i dipendenti di FSI?

E se per caso ci chiedessimo quanto lavora un macchinista o un capotreno in ferrovie dello Stato, la risposta arriva proprio dall’Assemblea. “Da un minimo indefinito a un massimo di 11 ore al giorno.” E, invece, quanto riposa tra un turno ed un altro? “Anche solo sei ore e mezzo.”

Un esempio concreto: “Il contratto prevede, e l’azienda pretende che, ad esempio, alle 21:30 dopo un servizio di 8 ore dobbiamo essere pronti ed efficienti alle 4 del mattino successivo per effettuare altre 8 ore di lavoro, in quelle 6 ore e mezzo di riposo (se così si può dire) dobbiamo cenare, raggiungere il dormitorio, dormire, alzarsi e tornare in stazione.” Stessa cosa per un macchinista cargo che “può doversi svegliare alle 3:30 o alle 4 del mattino per iniziare un turno che dalle 5, finisce alle 16. 11 ore  in cui da solo deve guidare un treno!” Per il macchinista dei treni viaggiatori la situazione, per quanto nell’immaginario possa essere migliore, in realtà non lo è. “In caso di ritardi o calamità – specifica l’assemblea – anche lui è tenuto a rimanere al posto di guida fino a due ore oltre quanto programmato!  E anche lui, ovviamente, da solo.”

La testimonianza di un lavoratore

Radio Roma ha intercettato un lavoratore che – esasperato – parla di ritmi impensabili. Ascoltandolo, si capisce perfettamente come i tempi a cui sottopone il fisico e la mente sono quasi sovraumani e soprattutto forzati. “Ogni giorno abbiamo un turno diverso, ogni giorno abbiamo la sveglia ad orari differenti e sempre ovviamente nelle ore in cui hai il sonno più profondo perché con i nostri turni praticamente dobbiamo dormire quando non abbiamo sonno, dobbiamo mangiare quando non abbiamo fame. Va detta anche un’altra cosa: la normativa è una cosa, l’accordo tra te e l’azienda è un’altra. Spesso e volentieri le ore di riposo, sia giornalieri sia settimanali, vengono ridotte perché ti si viene chiesto di fare più ore per coprire altri turni.” Specifica allo stesso tempo che “i treni sono uno dei mezzi più sicuri, ma il riposo incide sulle nostre vite.”

Confermare lo sciopero nazionale da parte di Usb significa mandare un messaggio molto forte, quello di proseguire nella lotta che da anni sindacati e lavoratori portano avanti. Quello che si chiede non è la passività che caratterizza ad oggi il modo di partecipare alle sorti del loro contratto, ma si chiede proattività in modo tale da non far prendere decisioni per loro con il pericolo di avere un prodotto preconfezionato.

Gli intoppi che pesano

“Ciò che ai più non è chiaro, sicuramente non a azienda, sindacati firmatari e governo, è che – dice il capotreno che fa parte di Assemblea Nazionale – se il treno fa tardi, il viaggiatore purtroppo arriva tardi al proprio appuntamento, ma il ferroviere non mangia o non dorme e talvolta nemmeno va al bagno. In aggiunta subisce aggressioni verbali e spesso anche fisiche dai viaggiatori e le pressioni di chi, dall’alto, pretende perfezione e puntualità, non importano le circostanze. Ogni giorno e ogni notte, ogni domenica, a Natale, a Pasqua, con la neve e la pioggia o con 45 gradi all’ombra… questa è la nostra vita. E secondo noi potrebbe essere il lavoro più bello del mondo se solo potessimo svolgerlo a ritmi più umani. Questi orari e queste pressioni, unite al mancato adeguamento economico, si ripercuotono sulla nostra salute che vacilla sotto all’enorme carico di stress emotivo e fisico.”



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