Il gip di Roma si è riservato di decidere in merito alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura nell’indagine sul delitto di Simonetta Cesaroni, avvenuto a Roma nell’agosto del 1990 in via Poma.
Il nuovo procedimento, aperto nel marzo del 2022, si basava su un esposto presentato dai familiari della vittima, in cui si chiedeva di verificare gli alibi di alcuni soggetti già coinvolti nelle indagini precedenti.
“Abbiamo discusso chiedendo che i quattro esposti che sono stati oggetto della richiesta di archiviazione non solo non vengano archiviati ma che vengano date delle linee guida per ulteriori investigazioni”, ha spiegato l’avvocata Federica Mondani, legale della famiglia Cesaroni.
Nel corso dell’udienza sono stati portati elementi nuovi, contenuti in altri due esposti che non erano oggetto di archiviazione e che alimentano due nuovi filoni di indagine. Una tranche riguarda le firme nel foglio delle presenze di alcuni impiegati dell’ufficio dove venne uccisa Simonetta e tutte le contraddizioni sugli alibi.