Venerdì 15 novembre il settore scolastico italiano si prepara ad affrontare una giornata di sciopero che potrebbe causare numerosi disservizi in molte scuole, con effetti su studenti, famiglie e personale. Anief, il sindacato di insegnanti e lavoratori ATA, ha indetto la protesta per sollecitare un intervento sulle problematiche lavorative, tra cui l’abuso di contratti a termine e l’elevata età media dei dipendenti scolastici. Oltre a questo sciopero, anche gli studenti, rappresentati dall’Unione degli Studenti, scenderanno in piazza a Roma per contestare le carenze nel sistema educativo.
Motivazioni del sindacato Anief per lo sciopero del 15 novembre
Il sindacato Anief ha dichiarato che lo sciopero intende portare alla luce i problemi cronici che affliggono il settore scolastico italiano, tra cui l’elevata quota di personale scolastico con contratto a tempo determinato.
Secondo il sindacato, questa situazione non è solo sintomo di precarietà, ma rappresenta anche una violazione di una direttiva europea contro il prolungato utilizzo di contratti a termine. Anief sottolinea inoltre come l’età media del personale scolastico italiano abbia superato i cinquant’anni, aumentando così il rischio di burnout e minando la qualità complessiva del servizio educativo.
Il sindacato chiede, inoltre, il riscatto gratuito degli anni universitari per il personale, proposta che trova sostegno anche tra chi vorrebbe un sistema pensionistico che consenta l’uscita anticipata dal mondo del lavoro senza penalizzazioni.
Conseguenze per scuole e famiglie durante lo sciopero
La maggior parte delle scuole ha già inviato comunicazioni ai genitori per avvisarli del potenziale disservizio del 15 novembre. La mancanza di personale ATA e di insegnanti potrebbe costringere alcuni istituti a ridurre o addirittura sospendere le attività didattiche, soprattutto nelle scuole primarie e nelle strutture con limitate risorse interne.
Le famiglie devono quindi prepararsi all’eventualità di dover tenere i figli a casa, con le inevitabili difficoltà logistiche e organizzative. Situazioni analoghe si sono verificate in passato, come nell’ultimo sciopero di ottobre, durante il quale molte scuole di Roma rimasero chiuse per la carenza di personale scolastico.
Il corteo degli studenti a Roma
Parallelamente allo sciopero indetto dal personale scolastico, anche gli studenti hanno organizzato una manifestazione a livello nazionale. L’Unione degli Studenti, insieme a vari collettivi giovanili e associazioni, ha pianificato un corteo a Roma per esprimere il malcontento verso un sistema educativo giudicato inefficace.
Gli studenti, che partiranno in corteo da piazza San Cosimato alle 9:30, lamentano le riduzioni di bilancio destinate all’istruzione pubblica, una didattica percepita come autoritaria e una struttura che non favorisce lo sviluppo di un pensiero critico.