La vicenda del circolo Casetta Bianca nel Municipio XV: rettifica (VIDEO)

La vicenda del circolo Casetta Bianca nel Municipio XV: rettifica

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE RICHIESTA DI RETTIFICA:

“Oggetto: diritto di rettifica ai sensi degli artt. 8 L. n. 47/1948 e 35 D.Lgs. n.
208/2021 in relazione all’intervista video al sig. Marco Passalacqua “XV
Municipio, il circolo sportivo “Casetta Bianca” rischia la chiusura: ecco perché”,
condotta da Elisa Mariani, andata in onda su Radio Roma TV in data 04/11/2024
ed attualmente disponibile sul sito web della stessa emittente nella rubrica
“interviste”.

Spett.le Società,
Egr. Direttore responsabile,
nelle Vs. rispettive qualità di società editrice e di direttore responsabile di Radio Roma TV, chiedo la rettifica immediata relativa all’intervista video in oggetto, in quanto contenente dichiarazioni di fatti e circostanze non conformi al vero, riferite ad una
“persona influente” ed al suo avvocato, dei quali l’intervistato non ha volutamente
indicato nomi e cognomi, ma ciononostante identificabili in virtù dei plurimi
riferimenti dati riconducibili anche a me.

Il circolo sportivo “Casetta Bianca” è nato in virtù di concessione edilizia del 1982 ed è stato realizzato e terminato qualche anno dopo. Il titolo edilizio prevedeva sei campi da tennis ed una piscina. Inizialmente nella piscina era svolta solo l’attività di nuoto libero e di scuola di nuoto. In seguito con l’acquagym ,il nuoto sincronizzato, la pallanuoto con relative
gare ed allenamenti in tutte le ore, l’uso sia di musica diffusa mediante amplificatori che di microfono, la piscina si è trasformata in una discoteca a cielo aperto, posta a pochi metri dalle civili abitazioni.

Nell’anno 2018 due campi di tennis sono stati trasformati in cinque campi di beach volley. Nell’anno 2019 altri due campi di tennis sono stati trasformati in quattro campi di padel. Da allora queste attività sportive sono state praticate dalle 7,00 alle 24,00 ed il padel talvolta fino alle ore 01,30, tutti i giorni della settimana, da lunedì a domenica. Altrettanto è accaduto per i campi di calcetto. ARPA Lazio, dopo aver effettuato misurazioni fonometriche, ha sanzionato ben due volte la società dei f.lli Passalacqua: per i rumori prodotti dalle attività in piscina e per i rumori prodotti dal padel.

L’unico giudizio civile, promosso come parte anche da me, unitamente ad altri soggetti, è per la tutela contro il rumore prodotto dalle predette attività ben oltre la soglia di tollerabilità prevista dalla legge. Prima del giudizio sia come parte, sollecitata anche dai residenti vicini, che nella mia qualità ho più volte chiesto alla società dei f.lli Passalacqua e alle altre società che conducono in locazione i campi sportivi e la piscina di adottare misure volte a contenere il rumore intollerabile ed a regolare gli orari. Queste mie molteplici richieste sono rimaste senza alcun esito.

Nella fase iniziale del giudizio civile abbiamo tentato in ogni modo di trovare un accordo mediante procedimenti di mediazione con la società dei f.lli Passalacqua e le altre società del circolo. Dopo alcuni incontri tutte le società si sono improvvisamente ritirate senza alcun motivo come risulta dai verbali conclusivi negativi sottoscritti dall’organo di mediazione. Alla luce di questo inspiegabile e dilatorio comportamento della società dei f.lli
Passalacqua e delle altre società, abbiamo agito d’urgenza. Il consulente del Tribunale ha accertato che il calcetto, il padel ed il beach volley producono rumori superiori di vari decibel ai limiti tollerabili e consentiti dalla legge. Di conseguenza il Tribunale ha provvisoriamente dettato specifiche prescrizioni di orario, interdicendo queste attività dopo le ore 21 nei giorni feriali e dopo le ore 22 nei giorni festivi nonché dalle ore 13 alle ore 16 tutti i giorni.

E’ stata poi disposta una nuova consulenza tecnica d’ufficio sia per ulteriori accertamenti sia per individuare i possibili rimedi tecnici. Il nuovo C.T.U. non solo ha confermato gli esiti della prima consulenza, ma ha altresì accertato che l’attività di ristorazione e tutte quelle svolte in piscina superano di vari decibel i limiti massimi di rumore tollerabili e consentiti dalla legge anche singolarmente considerate. Ha quindi individuato specifici rimedi fonoassorbenti per ciascuna attività. Pertanto ho più volte richiesto alle controparti l’adozione di questi rimedi tecnici, ma senza alcun esito. Questo è l’unico giudizio civile (e non “cinque” come dichiarato dal sig. Passalacqua) e risulta rinviato per la decisione al 2025.

Sul piano della legittimità urbanistico-edilizia, ambientale e paesaggistica del circolo, i vari contenziosi dinanzi al TAR sono stati promossi dalla società dei f.lli Passalacqua e dalla società che gestisce il ristorante contro Roma Capitale e sono derivati da vari provvedimenti adottati dall’Amministrazione a seguito di alcune verifiche ed in conseguenza del rigetto dell’istanza di condono edilizio per molteplici opere abusive realizzate nel circolo. In tutti questi giudizi il mio assistito è solo il terzo controinteressato, che si è recato presso gli uffici del Municipio XV solo quattro volte in quattro anni, per acquisire copia degli atti e dei documenti necessari per la sua difesa in giudizio, come documentabile.

Quanto alle coperture pressostatiche, la legge regionale n. 17/2016 ne vieta il montaggio periodico nelle aree naturali protette come quella in esame. Tanto è vero che l’Amministrazione ha emanato un espresso provvedimento in tal senso, richiamando anche principi più volte affermati dalla giurisprudenza. Ciononostante l’attività del beach-volley non si è mai interrotta. Di tutte le circostanze sopra riferite ho riscontro documentale.
Risulta dunque evidente che la responsabilità di tutto ciò che sta accadendo al circolo è ascrivibile esclusivamente ad iniziative, attività, comportamenti e scelte della società dei f.lli Passalacqua.

Con riguardo alle attività che si svolgono nel circolo, considerato che questo è ubicato in una zona inserita da Roma Capitale nella prima classe acustica di protezione delle aree naturali come il Parco di Veio, sono necessari gli accorgimenti tecnici fonoassorbenti specificamente individuati dal C.T.U. La loro mancata adozione dipende soltanto dalla volontaria, ingiustificata ed incomprensibile scelta della società dei f.lli Passalacqua.

Pertanto il tenore dell’intervista rilasciata dal sig. Marco Passalacqua il 04
novembre u.s. è diffamatorio non soltanto per i toni e le espressioni adoperate, ma
soprattutto per i suoi contenuti non conformi al vero”.

Avv. Francesca Giglio



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