Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e quello degli Interni, guidati rispettivamente da Matteo Salvini e Matteo Piantedosi, hanno dato vita lo scorso 26 ottobre ad un decreto interministeriale che apporta dei cambiamenti nel mondo degli Ncc, noleggio con conducente. Il documento avrebbe l’intenzione di contrastare l’abusivismo di questi operatori introducendo delle novità nelle loro quotidiane mansioni: ad esempio, il nuovo foglio di servizio elettronico per il noleggio con conducente o ancora, l’introduzione di una pausa obbligatoria di 20 minuti tra una corsa e quella successiva quando la partenza non avvenga presso la rimessa.
Il documento, però, non è stato ben accolto dalle associazioni di categoria che vedranno l’entrata in vigore della normativa in concomitanza con l’inizio del nuovo anno. A preoccupare, fra i vari aspetti, è che ogni operatore Ncc dovrà inserire nella piattaforma elettronica i dati del conducente, del committente, l’orario di inizio e di termine del servizio, il luogo di partenza e di arrivo e la targa del veicolo utilizzato.
Autunno caldo per Ncc e Taxi, anche a Roma
È un autunno caldo quello che stiamo vivendo in campo di trasporti, sia dal punto di vista nazionale sia a Roma. Si ripetono costantemente scioperi dei trasporti, dei taxi, dei treni che quotidianamente occupano una parte dell’informazione, ma rare volte si sentono scioperare coloro che tra qualche settimana, invece, incroceranno le braccia: gli Ncc, gli operatori del noleggio con conducente.
Con il trasporto pubblico spesso in affanno, se non addirittura azzoppato dagli scioperi, e i taxi che in alcuni giorni e ad alcune ore sono introvabili per chi non ha voglia o modo di mettersi alla guida di un proprio mezzo, proprio l’auto elegante con l’autista rappresenta una valida alternativa al caos della mobilità. Ma proprio qui, da anni, nascono le controversie con le auto bianche che rivendicano l’esclusiva di poter offrire il servizio di trasporto individuale che di fatto pure gli NCC potrebbero garantire.
La verità è che il lavoro degli Ncc “va a scontrarsi con il lavoro dei taxi”, come ha affermato Fabio Rossi, consigliere Ncc Italia, ai microfoni di Radio Roma News durante il programma Extra. La modifica di legge non andrebbe, per così dire, a migliorare la situazione, ma a peggiorarla. Da anni la loro attività prosegue in un determinato modo, seguendo un certo tipo di regole. Ma c’è un aspetto che ha lasciato a bocca aperta gli Ncc: ossia che ora il governo, con il nuovo decreto, vuole proibire, per esempio, che gli autisti possano essere chiamati da un intermediario: può essere un operatore turistico, un organizzatore di un evento per gli ospiti oppure un albergo – il che rappresentano esattamente gran parte dei ricavi degli NCC -.
Tale decisione spinge la categoria a scendere in piazza perché, le auto nere eleganti differenti dal resto delle utenze, si sentono in qualche modo limitati nel loro lavoro e in ciò che hanno fatto sino ad ora. E la motivazione del perché siano state prese determinate decisioni in realtà, non è chiara: il loro servizio non è di taxi, ma è diverso. E le domande le faranno, quindi, direttamente dalla piazza perché loro “vorrebbero continuare a fare ciò che già fanno.”