E così, alla fine, la nuova Ita – sorta dopo vari tentativi dalle ceneri della storica Alitalia – è pronta al decollo. Dopo un weekend di trattative, arriva il sì definitivo che sancisce il matrimonio tra Ita e Lufthansa. Il ministero dell’Economia e delle Finanze e il colosso dei cieli tedesco hanno siglato l’accordo tanto atteso, ma anche tanto temuto dai lavoratori.
Il matrimonio con Lufthansa potrà essere celebrato anche se manca ancora il via libera definitivo della Commissione europea, che appare ormai scontato, e che dovrebbe sancire l’inizio di una nuova era, dopo anni di privatizzazioni tentate e mai andate a buon fine che ogni volta hanno resto necessario l’intervento statale: presto il 41% della società sarà controllato da Berlino che entro il 2033 potrebbe arrivare al 90%. I negoziati, serrati e frenetici, hanno visto infatti l’ultimo round intorno alla seconda tranche dell’investimento complessivo da 829 milioni di euro che il colosso tedesco è chiamato a versare per il controllo della compagnia tricolore sorta dalle ceneri di Alitalia.
Ita e Lufthansa a Roma Fiumicino
La fusione tra Ita Airways e Lufthansa “avverrà in forte sinergia con lo scalo della Capitale, negli anni confermato il migliore d’Europa. Roma Fiumicino sarà sempre più competitivo nello scacchiere europeo”. Lo affermava Marco Troncone, amministratore delegato di Aeroporti di Roma, parlando del futuro matrimonio – ormai quasi completato – tra Ita e Lufthansa.
Nuova compagnia nuovi lavoratori?
Si chiude a tutti gli effetti un’era dopo innumerevoli tentativi di salvataggio costati oltre 13,4 miliardi di euro per mantenere operativa la compagnia di bandiera attraverso decenni di crisi finanziaria. Ora, però, la nuova società è in pista pronta a partire: peccato che a bordo non ci saranno tutti i dipendenti dell’ex Alitalia.
“È tanta l’enfasi con cui viene raccontato il matrimonio tra Lufthansa e Ita – ha raccontato Antonio Amoroso, segretario generale CUB TRASPORTI – In realtà noi siamo cauti e vogliamo vedere come andranno le cose, visto che in passato sia il matrimonio con Air France nel 2008 sia quello del 2014 con un ingresso di Etihad che qualcuno raccontò come il cavaliere bianco, in realtà sono operazioni naufragate velocemente. Vedremo se questa rappresenterà un rilancio per il trasporto aereo italiano oppure sarà semplicemente l’ennesima l’operazione in cui qualcuno viene a cogliere i frutti del ricco mercato del trasporto aereo italiano.”
Questo clima di malcontento e di scetticismo arriva dalla paura di essere, come si suol dire, in balia delle onde e delle correnti.
“I nostri timori sono che purtroppo Ita possa diventare la navetta per Lufthansa. Per l’occupazione è una tragedia. Sono oltre 2.000 i lavoratori che perderanno ancora una volta il lavoro. Noi chiediamo il prolungamento della cassa integrazione e la ricollocazione dei lavoratori nelle società in cui è stata smembrata Alitalia. Anche per questo sciopereremo il 29 novembre e saremo in manifestazione a Roma anche davanti al Mef.”