Da sempre, si sa, che prima dell’acquisto di un immobile, le procedure e i controlli da effettuare con l’aiuto di specifici professionisti del settore, sono fondamentali. E’ necessario accertarsi di chi sia il proprietario, verificare se siano presenti ipoteche, verificare la situazione e la documentazione urbanistica e tutto ciò che concerne le spese condominiali del quasi “ex” proprietario, oltre che lo stato di appartenenza della classe energetica. Chiaro è che ancor prima di procedere con tali passaggi, bisogna ottenere un mutuo. Cosa succederebbe se il mutuo non viene più concesso? Si può recuperare la caparra? Come si può difendere il venditore?
L’esperto del settore immobiliare, Vincenzo De Palo sottolinea quanto la legge in tal senso, sia sempre molto importante: “La Corte di Cassazione è stata chiara con un’ordinanza del 10 luglio del 2024, in cui ha precisato che se la compravendita è conseguente all’approvazione di un mutuo, ma poi l’acquirente non ottiene quest’ultimo in via definitiva, il venditore può procedere chiedendo il risarcimento del danno e il pagamento di una somma pari al valore dell’immobile. A meno che non ci sia una causa di forza maggiore ed esterna alle volontà dell’acquirente, per cui solo in questo caso, quest’ultimo potrebbe ricevere indietro la caparra data anticipatamente”.
La caparra, o meglio, la caparra confirmatoria, consiste in una somma di denaro che l’acquirente consegna al venditore per confermare la propria volontà di acquisto dell’immobile e si presenta essenzialmente come una garanzia contro l’inadempimento del contratto concluso in precedenza.
E’ chiaro che uno dei principali presupposti è mettere tutto per iscritto. Perchè le parole, come si sa, le porta via il vento. Ciò che conta è tutto quello che viene specificato su carta. “Il compromesso è una promessa di acquisto, ma la legge permette anche di andare direttamente al rogito. Quand’è che questo sistema funziona? Funziona quando magari ci sono dei problemi di debiti che si possono risolvere o in una situazione che non è estremamente chiara. Per tranquillizzare l’acquirente, e anche poi il venditore, si arriva direttamente al rogito.
Il venditore – conclude De Palo – non deve svendere, l’acquirente non deve fare l’affare del secolo. Quando si vende o si compra un immobile o anche quando si fa un mutuo, bisogna ricordarsi che dietro c’è non solo il sacrificio di una persona, ma anche eventualmente, i sacrifici di un’intera famiglia”.