Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca è intervenuto nella prima giornata del Forum internazionale del Turismo parlando del Giubileo di Roma, ormai sempre più vicino: “Spero che con questo Giubileo si possa cambiare prospettiva. Noi lo sappiamo: c’è un Giubileo nel 2025, ci sarà un Giubileo straordinario nel 2033 e poi nel 2050. Lo sappiamo con 10 anni di anticipo e quindi non si deve arrivare sempre di corsa, all’ultimo momento”, ha detto il presidente della Regione Lazio invitando tutti a fare la propria parte.
Ha aggiunto: “Ovviamente ognuno di noi parte quando si può partire però è proprio per questi eventi che portano a questo flusso straordinario spirituale, evento unico a livello a livello globale, ma noi già oggi sulle opere infrastrutturali più importanti dovremmo pensare e saper leggere i bisogni delle nostre città e dei nostri territori”.
Rocca: “Ecco il nostro piano di assunzioni”
Rocca ha poi ricordato il piano di assunzioni della Regione Lazio in vista del Giubileo: “Abbiamo programmato l’assunzione di oltre 1.000 unità in più per fronteggiare questo periodo, abbiamo varato a livello strutturale, per recuperare un gap che avevamo in Regione, un piano di assunzioni che si completerà proprio nell’anno del Giubileo di oltre 14.000 unità. 155 milioni di euro li abbiamo messi per rinnovare tutto il parco tecnologico e investire sui pronto soccorsi. Tutti i lavori stanno procedendo regolarmente. Per quello che riguarda la gestione dei grandi flussi, dei momenti più importanti, a me non preoccupa cosa possa capitare quando abbiamo un sistema sanitario che ha la certezza di rispondere anche davanti a questi flussi”.
Ha aggiunto: “Noi dobbiamo essere pronti davanti a qualsiasi emergenza che vedrà l’aggregazione di centinaia di migliaia di persone. Stiamo lavorando e saremo e saremo all’altezza non è la prima volta che fronteggiamo eventi di questo tipo: la pianificazione l’abbiamo fatta, le risorse le abbiamo avute, e quindi su questo io mi sento sereno: faremo un bel lavoro di squadra. Perché questo non è il successo di Roma capitale ma di tutto il sistema paese per accogliere questi 30 milioni di pellegrini”, ha concluso.